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Last minute su Airbnb. Più di 100 euro a notte ma in realtà è un container

18 Maggio, 2019 | scritto da Redazione
Last minute su Airbnb. Più di 100 euro a notte ma in realtà è un container
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“Ho fatto per tre volte il giro dell’isolato con il taxi ma l’unica cosa che notavo a quell’indirizzo era un container. E mi dicevo: ‘Dai, non è possibile!’. Poi ho aperto la porta…” e così la storia di Ben Speller, tifoso del Tottenham che, per seguire la sua squadra nell’ultima impresa di Champions League, aveva prenotato un last minute ad Amsterdam è finita su tutti i giornali.

Nelle fotografie pubblicizzate sul sito web, la stanza presentata come  “Casa pulita e comoda con bagno privato” aveva l’aria di una camera un po’ spartana e dalle dimensioni molto ridotte, con al centro un letto in stile futon, col materasso appoggiato direttamente per terra e questo è quello che succede più o meno a tutti quando si prenota a prezzi molto vantaggiosi.

Ma quello che è successo a Speller, va ben oltre l’immaginibile.

L’alloggio infatti, sponsorizzato su Airbnb al costo non irrisorio di 130 euro a notte, era in realtà un container commerciale, neanche in buone condizioni gettato illegalmente ai margini di una strada.

Tra l’altro “l’onesto” venditore, aveva anche chiamato Speller qualche ora prima, informandolo di alcuni problemi con l’acqua corrente, ma che “non poteva dargli alloggi alternativi”.

 

Come mai la notizia è finita su tutti i giornali?

Ovvio. Nonostante le sue rimostranze, il proprietario della “casa” si è ostinatamente rifiutato di rimborsargli la cifra pagata.

Il buon Speller a questo punto non ha potuto fare altro che contattare un giornalista di Amsterdam per raccontare la vicenda, e poi pubblicare le fotografie della sua disavventura su un gruppo di tifosi della squadra di Londra.

Ovviamente a questo punto Airbnb non ha potuto fare altro che risarcire Speller dei 130 euro persi per la truffa, aggiungendo anche i 260 euro spesi per l’albergo e pur di rimediare al danno di immagine internazionale dichiarano di “aver chiuso l’account e le inserzioni fraudolente del signor Jacob, perché la nostra piattaforma non tollera in nessun modo i truffatori”.

La polizia della capitale olandese, invece, ha aperto un’indagine sulla vicenda e ha scoperto che il container era parcheggiato su suolo pubblico senza alcuna autorizzazione e non era l’unico.

I poliziotti infatti hanno trovato un altro container parcheggiato a pochi isolati di distanza, appartenente sempre alla stessa persona.

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