L’Ufficio Sicurezza e regolamentazione dei Prodotti Fitosanitari della Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute ha autorizzato l’estensione d’impiego su olivo contro Philaenusspumarius, ovvero la cosiddetta sputacchina che diffonde la Xylella fastidiosa, di un fitofarmaco oggi ammesso solo per le coltivazioni convenzionali.
A partire dal 21 maggio e per un periodo di 120 giorni, pertanto, le imprese olivicole biologiche situate nelle zone delimitate per il contrasto al temibile batterio da quarantena potranno utilizzare il prodotto fitosanitario denominato PREV-AM PLUS così come le disposizioni comunitarie, nazionali e regionali dispongono oltre alle buone pratiche agricole.
L’Amministrazione regionale ha, inoltre, adottato la determinazione sulle rotazioni colturali che consente agli agricoltori pugliesi che coltivano in biologico di alternare la coltivazione del frumento duro con due colture diverse, almeno una delle quali sia leguminosa. Il provvedimento va incontro alle legittime aspettative dei cerealicoltori in biologico della nostra regione che risultavano penalizzati dal precedente dispositivo normativo. Infatti, il modello colturale che vede la rotazione biennale in avvicendamento con le leguminose da granella o da sovescio rappresenta un consolidato modello di crescita del settore degli ultimi anni. La deroga, adottata in conseguenza di approvazione da parte del Ministero, si è resa necessaria a causa delle specifiche condizioni pedoclimatiche che pongono limiti alle possibilità di coltivazione e alle scelte colturali.
“Il Governo Conte ha compreso il cortocircuito che rischiava di crearsi e ha provveduto a risolvere il problema che veniva a configurarsi per le imprese olivicole bio nelle zone delimitate della Puglia – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, componente M5S della Commissione Agricoltura alla Camera – Negli scorsi mesi, avevo sollevato la questione alla sottosegretaria Alessandra Pesce che he provveduto a sollecitare gli uffici ministeriale che sono così riusciti ad andare incontro alle esigenze e alle richieste del mondo dell’olio bio pugliese”.
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