Oggi, giovedì 9.05, alle ore 17:30, nello stand Solferino (Padiglione Oval Stand V69, U70), lo scrittore barlettano Tommy Dibari presenterà “Pietro Mennea, l’uomo che ha battuto il tempo” (Cairo editore, 155 pp., 2018).
L’opera racconta il mito e l’uomo, l’unico velocista bianco in grado di detenere un record del mondo, nei 200 metri, per oltre 6000 giorni, in una narrazione che si dipana dall’esordio ai grandi successi sportivi fino al ritiro e all’ultima impresa: la corsa nel mondo della solidarietà con la sua Fondazione.
“Era un atleta di livello internazionale, primatista mondiale e campione olimpico, ma anche avvocato, uomo colto e attivo nella solidarietà.- ricorda Dibari – Per parlare di Pietro Mennea bisogna andare oltre i risultati ottenuti nell’atletica per cogliere l’essenza di quello che è e resterà un mito dello sport italiano.”
Tommy Dibari annuncia la sua presenza con un simbolico hastag, #iovadoatorino, in riferimento alle polemiche, diserzioni e mobilitazioni che stanno accompagnando la vigilia dell’apertura del Salone, dovute alla presenza, tra gli espositori, di una casa editrice riconducibile a Casapound.
“Nella mia vita ho letto di tutto, anche il Mein Kampf, per comprendere il discernimento.”
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Buonasera.
Sono il Prof. Strudel, me insegna ginnastica presso università Berlino. Miei alunni conoscono Mennea conosciuto qui in Germania per sui record.mia grande passione ciclismo,mattina me in groppa bicicletta e raggiungere università e fare circa 700/740 km (molto distante da casa mia). Spesso lezioni a prima e ultima ora, quindi me approfitta spesso per tornare a casa indietro, e ritornare ultima ora. Moto fa bene. Come diceva Mennea “la fatica non è mai troppa. Sogni però soffri”. Ieri raggiunto Torino in bicicletta salone grande grande. Ero a buenos aires a spiegare somari differenza tra cateto e ipotenusa. A torino Vi era omino diversamente crinito, capelli corti tagliato con rasoio elettrico Philips MG7730/15 Serie7000, per avere capa più fresca. Bella conferenza bel convegno me felice.
Professore, è realmente quello Strudel? Il famoso luminare di fama mondiale? Mi stanno tremando le mani… si ricorda di me? Sono Giuseppina, la domestica di casa Mennea… qualche volta lei ci ha fatto l’onore, ma che dico,la grazia di venire a casa mennea… lei aveva più laureee di Pietro e credo di qualsiasi altra persona al mondo ed è da voi che Pietro ha preso la passione per lo studio…Sono stata la domestica di casa Mennea per circa 70 anni, dalla fine degli anni ’20 a fine anni ’90, ma anche prima i miei genitori erano amici di famiglia coi nonni di Pietro e quindi si può dire che sono stata una domestica congenita. A tal proposito vorrei ricordare un aneddoto. Era una mattina solleggiata del ’74. decidemmo di fare un pic nic. C’ero io, Giuseppina la domestica, Pietro, i suoi fratelli, la sorella, Savino il Cavallo, il suo amico chiamato Limone, un tale di nome Filadelfio e incredibile dictu, avemmo l’onore di avere con noi il prof. Strudel, il grande luminare accademico di fama mondiale. Il prof. Strudel raccolse dei fiori e iniziò a spiegare come funziona l’impollinazione. Noi ascoltavamo come gli alunni ascoltano il loro maestro. Ad un tratto però Savino disse “Professore chi ha già impollinato si può andare a fare in giro?!” Pietro si mise a ridere e vennero espulsi dal pic nic! Si perché quella mattinata solleggiata divenne quasi una scuola ed eravamo sotto ricatto del prof. Poi venne a piovere ma noi da allora decidemmo che Strudel non doveva venire più. Professore di ricorda.
Professore è realmente lei? Il luminare di fama mondiale? Mi tremano le mani e inizio a sentirmi male… Sono Giuseppina, la domestica di casa mennea, o meglio, lo sono stata. In passato infatti ho esercitato le mansioni di domestica di casa Mennea per circa 70 anni, dalla fine degli anni ’20 a fine anni ’90 inizio 2000, ma anche prima i miei genitori erano amici di famiglia coi nonni di Pietro e quindi si può dire che ho lavorato dai Mennea tutta la vita. La presenza, qui, del luminare di fama mondiale (che ossequiosa, saluto) mi porta alla mente un soave ricordo.Era una mattina solleggiata del ’74. decidemmo di fare un pic nic. C’ero io, Giuseppina la domestica, Pietro, i suoi fratelli,Savino il Cavallo, un suo amico soprannominato Limone, un tale chiamato Filadelfio e incredibile dictu, avemmo l’onore di avere con noi il prof. Strudel, il grande luminare accademico di fama mondiale. Il prof. Strudel raccolse dei fiori e iniziò a spiegare come funziona l’impollinazione. Noi ascoltavamo come gli alunni ascoltano il loro maestro. Ad un tratto però Savino il cavallo disse “Professore chi ha già impollinato si può andare a fare in giro?!” Pietro si mise a ridere e vennero espulsi dal pic nic! Si perché divenne quasi una scuola ed eravamo sotto ricatto del prof. Che iniziò a voler spiegare il progranma di scienze non dell’intero anno scolastico, ma quello quinquennale di studi universitari! Poi venne a piovere ma noi da allora decidemmo che Strudel non doveva venire più.