Ormai è una vera e propria piaga cittadina.
Un controsenso. Mentre i cittadini andriesi stanno ricevendo in queste ore, presso le proprie abitazioni, le “pesanti” cartelle esattoriali della Tari, concernenti la tassa sui rifiuti, l’isola ecologica cittadina è chiusa dal 13 maggio scorso. Per di più, in questi giorni si stanno verificando importanti disservizi riguardanti la raccolta rifiuti porta a porta: in molte zone della città non vengono ritirati.
L’azienda Sangalli, che si occupa della gestione degli stessi, attraverso una nota ha sottolineato la sua estraneità al problema: “Evidenziamo la nostra vicinanza alla popolazione andriese per i disservizi in corso relativi al ritiro porta a porta della frazione organica dei rifiuti, nonché alla temporanea chiusura dell’isola ecologica, disservizi non imputabili all’Impresa Sangalli, bensì alla indisponibilità degli impianti di smaltimento a ricevere i rifiuti. Confidiamo che si possa trovare al più presto una soluzione nell’interesse di tutti, in particolare della popolazione di Andria”.
Ma non finisce qua. Non appena l’isola ecologica rimane chiusa (e non è la prima volta), come chiocciole dopo un temporale, spuntano gli incivili di turno.
Da qualche giorno infatti, via Stazio, dove è appunto ubicato il centro di raccolta rifiuti cittadino, è una discarica a cielo aperto: televisioni, cartoni, materassi, mobili…di tutto di più.
Abbiamo documentato come una strada cittadina, in soli 3 giorni, sia stata deturpata e vandalizzata da cittadini negligenti che, approfittando della grave situazione in cui versa il servizio di smaltimento rifiuti, si sentono in dovere di esternare tutta la propria ignoranza.
Ora chiamatela via “Strazio”.
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