E’ stato aggiornato al 2 maggio il processo relativo allo scontro dei due treni avvenuto il 12 luglio 2016 sulla tratta Andria-Corato delle Ferrovie Bari-Nord, gestite in concessione dalla società Ferrotramviaria. Nell’incidente ferroviario morirono 23 persone e 51 rimasero ferite.davanti
Questa mattina si è svolta la prima udienza davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Trani. In apertura al via la costituzione delle parti civili, in particolare alcuni familiari delle vittime che hanno chiesto nuovamente, come fatto già nel corso dell’udienza preliminare con esito negativo, l’inserimento della Regione Puglia tra i responsabili civili. Su questo e sull’ammissibilità di altre parti civili il collegio giudicante dovrebbe decidere nella prossima udienza che, come annunciato dalla presidente Giulia Pavese, non si terrà nel tribunale ma nell’aula bunker della casa circondariale di Trani.
In aula, stamattina, a spiccare erano le magliette indossate dai familiari delle vittime che ritraevano il volto dei loro cari che hanno perso la vita nel disastro ferroviario.
Lo scorso 19 dicembre il gup del Tribunale di Trani, Angela Schiralli, ha rinviato a giudizio tutti i 18 imputati (17 persone fisiche e una società) coinvolti a vario titolo nell’inchiesta. Dei 17 imputati in aula era presente soltanto uno dei due capistazione. I familiari chiedono giustizia e confidano nella magistratura, nonostante le ultime vicende giudiziarie legate al tribunale di Trani che hanno portato all’arresto di due magistrati.
“Nessuno potra restituirci i nostri cari, è stato detto, ma almeno che sia fatta giustizia”
“In questo momento ho la testa vuota”, ha detto invece Daniela Castellano, figlia di Enrico, sceso in Puglia per festeggiare il proprio onomastico e il compleanno del nipotino. Daniela è presidente dell’Astip, l’Associazione Strage Treni in Puglia 12 Luglio 2016.
L’INCIDENTE FEWRROVIARIO
A determinare lo scontro probabilmente fu un errore umano nel sistema del cosiddetto blocco telefonico, cioè la comunicazione telefonica (tramite fonogramma) tra le due stazioni, ritenuto obsoleto e insicuro dalla Procura di Trani. Ma pesarono anche, secondo l’ipotesi accusatoria, una serie di concause e leggerezze organizzative e la mancata applicazione di aggiornati sistemi di sicurezza, in particolare il segnalamento automatico Scmt (Sistema di controllo marcia treno) che consente di sopperire in tempo ad eventuali errori umani o tecnologici.
Il bilancio della tragedia fu aggravato dalla velocità che si raggiungeva in quel tratto e dalla circostanza sfortunata che uno dei due treni al momento dell’impatto era appena uscito da una curva. I due macchinisti si ritrovarono davanti all’improvviso l’altro convoglio e poterono fare ben poco per evitare lo scontro frontale.
Il raddoppio della linea, atteso da tempo, avrebbe evitato la tragedia. I lavori sono stati aggiudicati a marzo 2017 (la gara era stata avviata pochi mesi prima dell’incidente) e sono cominciati all’inizio dell’anno scorso.
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