A distanza di un anno, e sempre in occasione del Lunedì dell’Angelo, siamo costretti a ribadire quanto già dichiarato nel 2018: l’attuale numero dei dipendenti presenti nel sito di Canne della Battaglia non può assolutamente garantire l’apertura dell’area in occasione di tale festività. Sembrerebbe un problema senza soluzione, immodificabile nel tempo, nonostante le ripetute sollecitazioni e trattative a livello nazionale e regionale.
Lo scorso anno l’apertura del sito nel giorno di Pasquetta fu garantita grazie alla disponibilità ed all’impegno di due dipendenti che rinunciarono al turno di riposo per consentire la fruizione di un bene pubblico alla collettività. Ma non può sempre andare così, c’è bisogno di un intervento di potenziamento radicale dell’organico. Il problema della carenza del personale è ormai di notevole peso: a livello nazionale dal Ministero hanno fatto sapere che mancheranno 6000 unità fino al 2023. A noi, organizzazioni sindacali, risultano cifre decisamente più importanti, suffragate dalla previsione pubblicata dalla stessa direzione generale del MiBAC. Si tratta di 6153 cessazioni al 31 dicembre 2020 (a Fornero vigente), mentre potrebbero diventare 8380 unità 31 dicembre 2021, secondo le regole di “quota 100”.
Per quanto riguarda Canne della Battaglia parliamo di n.3 unità che lavorano su 4 giorni settimanali: numeri al di sotto del “ragionevole” al fine di rendere effettivamente “pubblico” un patrimonio culturale di tale portata e significato storico. Nè si può pensare ad una distribuzione nell’ambito di altri luoghi della cultura del Polo Museale della Puglia che ha una la dotazione organica al di sotto del 30,35% con importanti siti in sofferenza, basti pensare, uno per tutti al Castello Svevo di Trani.
Nel novembre scorso sul tavolo nazionale, dopo un’accelerazione della vertenza che si protrae ormai da anni, abbiamo preso atto degli impegni assunti dalla direzione generale organizzazione del MiBAC riservandoci di verificarli. Per questo non abbiamo nemmeno sospeso stato di agitazione. Dal Ministero si impegnarono a sottoscrivere un accordo di programma con la Regione Puglia per utilizzare in supporto personale di società partecipate della ex Provincia attualmente in carico alla Regione. Ora leggiamo che l’assessore Capone afferma che da parte del MiBAC non c’è stata nessuna disponibilità a sottoscrivere accordi, nè da parte della direzione del Polo abbiamo notizie rassicuranti. Insomma ci sembra un rimpallarsi di responsabilità inaccettabile, quella disponibilità che sia pure temporaneamente avrebbe potuto garantire un fase di transizione in attesa delle assunzioni si perde in uno scaricabarile inconcepibile.
Per questo la chiusura prevista per il giorno 22 aprile (Pasquetta) e quella probabile del 1° maggio di Canne della Battaglia, conferma come siano a tutt’oggi disattesi impegni impedendo nei fatti la valorizzazione dei luoghi della cultura. La Fp Cgil, in maniera congiunta con le altre sigle, continuerà la mobilitazione chiedendo solidarietà alle comunità territoriali affinchè sia affrontato seriamente un problema che arriva ciclicamente in prima pagina nelle cronache ma sia drammaticamente d’attualità ogni giorno.
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