“Aldo Moro e Barletta: una lunga storia d’amore e di Cultura” è stato il titolo dell’incontro tenutosi nel tardo pomeriggio di oggi , presso l’auditorium del Liceo Scientifico “Carlo Cafiero” di Barletta.
All’incontro medesimo sono intervenute personalità politiche di spicco dell’area di centrosinistra: la senatrice Assuntela Messina e l’on. Gero Grassi, che insieme al responsabile della sezione di Archivio di Stato di Barletta Michele Grimaldi, al giornalista Nino Vinella (Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, Archeoclub d’Italia Onlus Canne della Battaglia Barletta) e al dirigente scolastico prof. Salvatore Citino, hanno ricordato con i presenti , la figura di uno statista memorabile come Aldo Moro.
Nel corso della serata è stato fatto riferimento a quanto accaduto nel 1978, ovvero a quei cinquantacinque tragici giorni che ricordano l’agonia di Aldo Moro (dal rapimento con la strage di via Fani il 16 marzo al ritrovamento del corpo senza vita in via Caetani il 9 maggio). Un momento, inteso come un’occasione di approfondimento corredata dalla documentazione storica e da testimonianze personali su quello che è stato il particolare rapporto instauratosi fra il leader democristiano della Prima Repubblica e la città di Barletta.
“Un legame mantenuto reciprocamente vivo e denso di contenuti sia sul piano squisitamente politico nell’ambito della Democrazia Cristiana come partito sia su quello dei provvedimenti governativi stimolati dal particolare atteggiamento moroteo verso le aspettative e le ansie di crescita sociale ed economica espresse dalla comunità barlettana nel corso di oltre vent’anni.” – si legge nella nota che annunciava l’evento –
“Il suo è stato un contributo umano e politico – ha sostenuto la senatrice barlettana Assuntela Messina , nonché docente del “Cafiero” e neo eletta nella direzione nazionale del Partito Democratico “capeggiato” dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti fresco di nomina nella segreteria nazionale del PD – Moro è un paradigma di comportamento nel continuo evolversi della politica italiana. Quando fu rapito, io frequentavo la scuola media e mio padre era sindaco di Barletta pertanto ricordo bene come l’uccisione di Moro ebbe un grande riverbero anche nelle realtà locali a guida democristiana, come lo era appunto la nostra città. Quello tra Barletta e Moro non è stato un legame episodico – ha precisato la senatrice – facendo riferimento al particolare rapporto che univa l’allora sindaco democristiano di Barletta (nel 1946) nonché presidente dell’Acquedotto Pugliese Isidoro Alvisi e il segretario DC Aldo Moro.
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Pubblicato da Bat Magazine su Venerdì 22 marzo 2019
“ La prima volta che Moro ha fatto visita a Barletta è stato nel lontano 1946 – in periodo di campagna elettorale per le elezioni comunali il cui esito fu la proclamazione del sindaco democristiano Alvisi – in via Pistergola (nei pressi della chiesa di San Giacomo) laddove, del resto, c’era una cellula comunista i cui membri vollero comunque ascoltare il comizio dello stesso Moro – ha poi aggiunto l’onorevole Grassi nonché membro della Commissione d’inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro – il suo era un linguaggio semplice che riusciva a comunicare con una Barletta povera e con un alto tasso di analfabetismo. Moro coltivava il culto della persona diffondendo gli ideali della Pace, della Libertà e della Democrazia. A Barletta, Moro ha inaugurato scuole, nel 1958 l’antiquarium di Canne della Battaglia, nel 1964 la Cartiera e nel 1965 la ferrovia della Bari Nord.”
#Barletta #AldoMoro #GeroGrassi
Pubblicato da Bat Magazine su Venerdì 22 marzo 2019
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