Non accenna a placarsi la protesta dei vivaisti pugliesi, categoria fra le più colpite insieme agli olivicoltori dall’emergenza Xylella.
“La Regione Puglia cosa vuole fare del vivaismo pugliese?” Comincia in questi termini il comunicato stampa diffuso dal Coordinamento Vivaisti Pugliesi all’indomani delle numerose proteste e solleciti rivolti all’amministrazione regionale ed in particolare all’Assessore all’Agricoltura Leonardo Di Gioia.
“Da inizio anno sono già rimasti a casa oltre 1000 operai e circa 10 milioni di euro di fatturato sono andati persi, il tempo delle semine è finito ed insieme ad esso anche il tempo del dialogo. Non è più possibile produrre e movimentare le piante più importanti della nostra agricoltura, olivi, mandorli, ciliegi, agrumi, albicocche, pomodori, melanzane, brassiche e tante altre frutticole ed ornamentali, tutto a causa della cattiva gestione della Xylella e dell’immobilismo dell’amministrazione e del governo regionale”.
Poi precisano: “Mercoledì 20 febbraio, alle ore 10.00, in Regione Puglia su via N. Sauro, abbiamo previsto una catena umana vestiti in abiti da lavoro con le braccia conserte perchè impossibilitati a lavorare, partiremo dall’Assessorato all’Agricoltura di Di Gioia per raggiungere il Palazzo di Presidenza della Regione Puglia di Michele Emiliano. Abbiamo il diritto di coltivare il nostro futuro, tutti insieme, nessuno escluso!”
Già lo scorso lunedì 11 febbraio, in una conferenza stampa del coordinamento, erano state consegnate nelle mani dell’Assessore stesso le chiavi di 150 aziende vivaistiche pugliesi a margine di una protesta che aveva visto 1000 operai seduti a braccia conserte sui contenitori inutilizzati in una serra vuota a Monopoli: “Vista la gravità di quanto sta accadendo al vivaismo pugliese per colpa dell’immobilismo della politica e dell’amministrazione regionale, chiediamo sostegno a tutte le organizzazioni agricole ed ai sindacati a tutela dei lavoratori” – concludono.
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