“Una delle patologie più difficili da curare è senza dubbio l’obesità”.
Questa semplice affermazione potrebbe essere la conclusione di una revisione della letteratura sull’argomento e contiene tre verità assolute: la prima è che l’obesità è un evento patologico per la salute e spesso anche per la psiche.
La seconda è che le figure professionali che dovrebbero intervenire, per la risoluzione del problema, devono essere molteplici, dal dietistaall’internista, dallo psicologo all’endocrinologo, dal pneumologo allo psichiatra, in grado di spaziare nel complesso mixarsi dei fattori che ne causano l’insorgenza e non solo. La terza è che nonostante i progressi scientifici la cura dell’obesità è ancora lontana da standard soddisfacenti.
Spesso si crede che il focus della problematica di chi soffre di disturbi nel gestire il proprio peso consista nel semplice cibo, nella sua quantità o qualità; ma non sempre è vero, molto più spesso, il cibo è solo la valvola di sfogo di un disagio interiore, un malessere della psiche, profondo o superficiale, che porta l’individuo in prima battuta a “consolarsi” con il cibo, poi a vivere un senso di colpa per l’ennesimo evento negativo che si trova a vivere (come ad esempio aver perso il controllo nell’atto del magiare o constatare che il peso corporeo aumentato ne condiziona l’aspetto fisico e di conseguenza l’autostima e la sensazione di sicurezza individuale), creando così una perverso ed incontrollabile circolo vizioso che si nutre, è proprio il caso di dire, del disagio o malessere psicologico che il soggetto vive.
Chi soffre di disturbi di gestione del peso quindi non va semplicisticamente messo sotto regime di privazioni o restrizioni dietetiche, bensì va supportato e accompagnato verso la risoluzione dei problemi che sono alla base dell’insorgenza dell’obesità che possono essere si di carattere metabolico ma molto più spesso di carattere psicologico.
Dott. STEFANO CORATELLA
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