“L’importante non è quello che trovi alla fine del viaggio, ma quello che provi mentre viaggi”.
Quella che stiamo per raccontare è la storia di Bruno e della sua fedele ed amatissima asina di nome Salam. Tutto cominciò due anni fa, quando i due inseparabili amici partirono dalla cittadina di Finisterre, in Spagna, con l’intenzione di giungere fino in Terra Santa, a Gerusalemme.
Un unico obiettivo fissato nelle menti di entrambi: diffondere un messaggio di pace.
Bruno, il giovane di origini portoghesi, sta girando il mondo a bordo della sua amica asina Salam, che in arabo vuol dire appunto “pace”, portando con sé solo l’essenziale: una cartina geografica, un cappello, uno zaino da escursionista, un rosario colorato e la bandiera della pace adagiata sul mulo.
La storia incredibile di un ragazzo partito con la voglia di riscoprire se stesso: si ciba dei sorrisi e dell’ospitalità della gente che incontra durante il suo lungo cammino. Non sa quando e come arriverà alla sua meta “nessuno può prevedere il futuro” – afferma.
Nella sua tasca ha anche un cellulare con il quale aggiorna quotidianamente, tramite wi-fi, il diario di bordo sulla sua pagina Facebook “Bruno Peregrino” con foto e messaggi delle persone incrociate durante il suo peregrinare.
Una persona felice della vita e di ciò che essa riserva ogni giorno: “Voglio donare un messaggio ai giovani dicendo che non c’è nulla di più bello della libertà e della pace”.
Bruno nelle ultime settimane è stato avvistato in Puglia, sul suo profilo ci sono foto che lo ritraggono nella città di Margherita di Savoia, Canosa, Trinitapoli.
Nelle prime ore di questa mattina è arrivato a Montegrosso per poi giungere ad Andria nel primo pomeriggio sostando in Piazza Porta la Barra. Ad accoglierlo sono state numerose persone che, un po’ per curiosità, un po’ desiderosi di conoscere la storia dell’impavido giovane, hanno scambiato due parole con il nuovo ospite e chissà…magari anche la città federiciana, da oggi, sarà pervasa da quello spirito di tranquillità e pace che manca da tempo.
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