E’ di qualche giorno fa la notizia che riporta il rischio concreto del conferimento di RIFIUTI SOLIDI URBANI (indifferenziato), per un volume pari a circa 763.000 metri cubi , all’interno di una discarica destinata ad INERTI (rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni), ubicata nel territorio andriese.
“A seguito di un dibattito televisivo, a dir poco scadente, abbiamo appreso che tutto ciò potrebbe realizzarsi nel caso in cui si dichiarasse lo Stato di Emergenza Rifiuti in Puglia.” Così nella giornata di ieri, i rappresentanti delle associazioni 3Place, Legambiente e Onda d’Urto, si sono riuniti per confrontarsi sulla questione e giungere a delle opinioni e proposte condivise.
“Premettiamo che non c’è bisogno di ascoltare le parole di qualche collaboratore di giustizia per innescare una certa preoccupazione per quanto concerne la situazione rifiuti in Puglia, ma allo stesso tempo non siamo così stupidi da non capire che il tanto martoriato territorio tarantino (ILVA, discariche di Massafra e Manduria), non può più essere la “pattumiera del Mezzogiorno”, forse l’unica affermazione condivisibile ascoltata dall’assessore regionale all’ambiente Giovanni Francesco Stea in risposta all’onorevole penta stellato. Crediamo che la possibilità che lo stato di emergenza rifiuti venga dichiarato non sia poi così remota e pertanto riteniamo condivisibili le forti preoccupazioni ascoltate in questi giorni.” dichiariano i presidenti delle associazioni 3Place, Riccardo Moschetta, Legambiente, Riccardo Larosa, Onda d’Urto – Uniti contro il Cancro ONLUS, Antonio Tragno.
Da anni le associazioni che lottano sul territorio pretendono, inascoltate, di avere dati di monitoraggio ambientali della nostra città, tra i quali anche quelli intorno alla discarica di San Nicola La Guardia, e proprio a causa di questi mancati controlli non possiamo permettere che si continui a condizionare il destino degli abitanti del nostro territorio, soprattutto quelli più giovani.
“Esprimiamo il nostro più totale dissenso alle politiche regionali dei rifiuti messe in atto negli ultimi 2 decenni e guardiamo con forte preoccupazione al nostro territorio, chiedendo alle nostre figure istituzionali un’inversione di marcia.
Nel nostro incontro, in attesa che venga definitivamente fatta chiarezza sulla questione discarica dei “F.lli Acquviva“, siamo giunti alle seguenti conclusioni:
Saranno avviati confronti e una raccolta firme che vedrà coinvolte tutte le associazioni che desiderano lottare al nostro fianco affinché il nostro territorio possa garantire un futuro dignitoso alle future generazioni. Ognuno faccia la sua parte, noi non resteremo più a guardare e a permettere che parte della classe dirigente politica e amministrativa distrugga il nostro bene più prezioso: L’AMBIENTE. Noi viligeremo. ” concludono i presidenti delle associazioni.
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