Continuano senza sosta le ricerche per il salvataggio del piccolo Julen, il bambino di 2 anni che, domenica scorsa, è caduto in un pozzo profondo più di 100 metri in una villa privata a Totalàn (Malaga).
Le squadre operative hanno lavorato tutta la notte alla sua ricerca ma, delle condizioni del piccolo non se ne ha alcuna conoscenza, dopo più di 50 ore.
Sono giunti in aiuto anche i minatori, trasportati da un aereo del Ministero della Difesa, e i militari con l’obiettivo di scavare manualmente l’ultimo tratto della galleria per intercettare in maniera orizzontale il pozzo al fine di evitare possibili frane della montagna.
I lavori di estrazione dei materiali effettuati dove i genitori di Julen hanno affermato che il piccolo sia caduto non hanno dato, purtroppo, esiti positivi. La sonda robotica con le telecamere è stata bloccata dal ‘tappo’ di materiale e sono stati estratti solo 60 centimetri di terra e pietre, pertanto la Guardia Civile, ha deciso di intraprendere, nella mattinata odierna, una nuova soluzione: scavare un tunnel perpendicolare al pozzo sfruttando l’inclinazione del pendio per arrivare il prima possibile al punto in cui si ritiene che il bambino sia intrappolato.
Una vera battaglia tra geografia e orologio: più il tempo scorre meno possibilità ci sono per il povero Julen di essere trovato vivo.
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