Qualità della vita 2018: la provincia Barletta-Andria-Trani agli ultimi posti.

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Vittoria inaspettata quella di Milano, incoronata per la prima volta provincia vincitrice per qualità della vita.

Il rapporto annuale de Il Sole 24 Ore classifica le province d’Italia sulla base di 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree: Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Demografia e società, Giustizia e sicurezza, Cultura e tempo libero.

Smart City, città con indicatori reddituali più alti, un fermento culturale e sociale di notevole importanza e vivacità: così Milano, nonostante i punteggi non alti ottenuti in materia di sicurezza, riesce a svettare tra le 110 province italiane presenti in classifica, portando con sé in cima anche le altre province lombarde.

Deludente è il risultato ottenuto dalla provincia Barletta-Andria-Trani, arrivata al 99esimo posto, in calo di ben cinque posizioni rispetto al 2017.

Nel complesso, è il Sud a detenere il primato degli ultimi posti in classifica: se Brindisi si posiziona al 98esimo posto (ottenendo 397,1 punti a fronte dei 397,0 della BAT) e riesce a risalire la china in classifica con ben 8 punti di scarto rispetto al 2017, le province di Bari e Lecce migliorano le proprie posizioni (rispettivamente +9 e +12 punti con riferimento al 2017), sono Taranto, Foggia e Vibo Valentia a posizionarsi in fondo alla classifica. 

Quasi retorico sottolineare la spaccatura della penisola italiana, con una evidente frattura tra Nord e Sud che pare non abbia soluzioni di risanamento.

La ricchezza del territorio meridionale, la bellezza paesaggistica ed il crescente valore turistico sembrano non essere valori sufficienti ad accreditare il Mezzogiorno che rimane affannosamente il fanalino di coda.

Non aiuta la percezione complessiva della popolazione lo storytelling che vede nel Sud Italia un focolaio di caporalato e terra di nessuno, un territorio in cui infrastrutture, sicurezza ed innovazione sembrano non riuscire ad essere parte integrante della realtà.