Il 29 novembre si è tenuto a Palazzo di Città un incontro fra i soggetti aderenti al Protocollo sul Monitoraggio Ambientale [assenti Regione Puglia, Provincia Barletta – Andria – Trani, Asl Bat e CNR-IRSA, presenti ARPA Puglia, Vigili Urbani, Comune di Barletta e Forum Salute e Ambiente] per aggiornare i componenti sull’iter relativo all’entrata in attività della centralina mobile per il rilevamento della qualità dell’aria acquistata dall’amministrazione Cascella.
Invitato a proporre siti dove collocare la centralina suddetta e quella di proprietà ARPA già in dotazione al Comune di Barletta ma ferma da anni nel parcheggio dell’Ipercoop, lo scrivente Forum ha proposto per il primo anno via del Mare [posizione già utilizzata da Arpa in passato] e il parcheggio dello stabile del ex- Pretura in via Zanardelli.
Insieme alla centralina fissa posizionata in via Casardi, sarebbe in questo modo
coperta l’area di ricaduta degli inquinanti atmosferici delle due aziende sottoposte a normativa IPPC e operanti in pieno centro cittadino, Timac Agro Italia e Buzzi Unicem.
Nel frattempo si è chiesto all’amministrazione Cannito non solo di verificare che tutte le centraline non siano in nessuno modo coperte [per esempio dalle chiome degli alberi] ma anche di richiedere alle due industrie suddette il modello della dispersione degli inquinanti atmosferici da studiare al fine di valutare eventuali altri siti da utilizzare in futuro.
Il tempo minimo di posizionamento dovrebbe essere di 6 mesi.
Trascorso il primo semestre le centraline dovrebbero essere invertite in quanto entrambe monitorano CO [monossido di carbonio], NO2 [biossido di azoto], SO2 [biossido di zolfo], O3 [ozono], H2S [acido solfidrico o idrogeno solforato], PM 10 e PM2,5 [materia particolata], mentre solo la nuova è attrezzata per rilevare C6H6 benzene, toluene, etilbenzene, meta+para-xilene e orto-xilene e radioattività naturale del materiale particellare atmosferico.
Si è sottolineata inoltre la necessità che ARPA fornisca report con dati grezzi [compresa l’efficienza di campionamento] e non sintesi analitiche dei rilevamenti e che in seguito all’analisi dei dati della prima campagna di monitoraggio sarebbe utile un controllo dei metalli pesanti nella zona che sarà risultata, eventualmente, più sospetta.
Il Forum Salute e Ambiente ha colto l’occasione per riproporre azioni di biomonitoraggio. In particolare, di metalli pesanti attraverso l’analisi delle unghie dei bambini che rappresenta ad oggi lo studio più adatto alla situazione di Barletta, facile da compiere, indicativo in quanto sono i metalli che segnano l’impronta digitale della sorgente emissiva, economico e suscettibile di favorire ed ampliare la consapevolezza e la partecipazione dell cittadinanza.
Si è proposto quale medico referente di tale progetto il dott. Agostino Di Ciaula, Segretario Scientifico e
Presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione ISDE Italia [Associazione Medici per l’Ambiente
aderente all’International Society Doctors for the Environment], esperto in biomonitoraggi.
Nel frattempo il Forum ha interpellato l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia Bat, nella persona del presidente Dott. Dino Delvecchio, chiedendo sostegno e collaborazione.
Nessuna risposta è ad oggi pervenuta né dall’amministrazione né dall’Ordine dei Medici, auspichiamo
pertanto che quanto prima ci sia una riunione alla presenza anche di ASL Bat e del Dott. Di Ciaula per
iniziare a pianificare tempi, modalità e costi, da inserire nel prossimo bilancio.
Si rinnova l’invito a rendere pubblici i verbali delle riunioni in seno al Protocollo sul Monitoraggio
Ambientale nella sezione dedicata del portale web del Comune di Barletta, di rendere pubblici i dati sulle materie differenziate avviate a compostaggio e riciclo per verificare il guadagno che ne deriva e sostituire la TARI con la tariffazione puntuale che premia i cittadini, e di proseguire con l’attuazione della Strategia Rifiuti Zero, ad oggi ferma al solo metodo di raccolta porta a porta.
È recente la notizia che Barletta ospiterà un complesso di selezione meccanica e recupero di frazioni secche da raccolta differenziata (CMRD) destinato ad un’ulteriore suddivisione (per esempio in base al colore per quanto riguarda la plastica) e lavorazione per poter rivendere il risultato del processo alle aziende del settore.
Risulta dunque urgente e improcrastinabile avviare percorsi di verifica della differenziazione realizzata dalla cittadinanza e di educazione per correggerne gli errori al fine di aumentare la qualità.
A tal proposito preme evidenziare la necessità di guidare la comunità barlettana in altre azioni quotidiane come la spesa e invitarla, per esempio, a preferire prodotti alla spina o al limite a scegliere aziende che usino packaging riciclabile e, magari, già realizzato con materiale riciclato.
Il percorso per raggiungere un ciclo dei rifiuti sano e virtuoso è lungo e complesso e non
può essere sicuramente imposto dall’alto ma necessita di reale e continuo coinvolgimento della popolazione di tutto il territorio.
Sabrina Salerno – Sandra Parente – Forum Salute & Ambiente – Barletta
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