Lettera aperta ad un Sindaco da sempre isolato, chiuso e diffidente.
Caro Amedeo.
Voglio chiamarti per nome, come facevo una volta, perché voglio scriverti, come un’amica scrive ad un suo vecchio amico quando vuol ricordare un passato condiviso e non dimenticato.
Voglio ricordare l’entusiasmo, che riempiva la mia mente e il mio animo di buone cose e belle idee, che aspettavano solo di essere osservate, capite e condivise da te.
Ti ricordi Amedeo, quando ti consigliavo di migliorare la situazione nell’area finanziaria? Quando, guardando un po’ più lontano di te, mi ostinavo a spiegarti che in quel modo non avremmo raggiunto ottimi risultati e che la ragioneria sarebbe implosa. Il tempo , purtroppo ha dato ragione a me e LA RAGIONERIA E’ IMPLOSA!
Quello che continuavi a dirci era che non ti fidavi di nessuno, mentre agli altri ripetevi “sono stato lasciato solo”. Chi non si fida , si isola automaticamente, il tuo era un controsenso.
Ricordi, quando da subito mi sono battuta per ripristinare, almeno in parte, lo Scoglio di Frisio? E’ l’unico punto in riva al mare che può essere raggiunto più facilmente da chi, non munito di auto o con poche risorse economiche, non si può permettere di raggiungere le spiagge più “IN”.
Non sei riuscito, con l’autorevolezza che spetta ad un sindaco , a far si che il progetto fosse portato a termine, d’altronde andando in capitaneria di porto avevo scoperto dov‘era l’intoppo.(era stato sbagliato l’iter procedurale, da parte del Comune).
Ma tu non ti fidi di nessuno e ti sei isolato e hai isolato gli altri.
I ricordi sono tanti, come i consigli che ho provato e che abbiamo provato a darti, ma tu non ti fidi di nessuno, anche quando dicevamo che la nostra Città meritava l’installazione dei Parcometri, che la tua assurda insistenza a non ascoltarci ci stava facendo perdere troppi soldi.
Che dire delle aziende partecipate ereditate, da tutti noi, con delle problematiche, ma solo da te gestite? Certo! Tu non ti fidavi, non ti fidavi di noi quando hai nominato un Amministratore Delegato in Amet spa che si vede raramente in azienda, come se fosse l’apparizione. Non ti fidavi di noi, anche ,quando hai riconfermato la nomina dell’Amministratore Unico di Amiu Ing. Alessandro Guadagnolo, nomina non condivisa dalla gran parte della maggioranza e della minoranza, Ah! Dimenticavo di lui, tu, ti fidavi (?).
Il coro che ti chiedeva un cambio nell’amministrazione di Amiu ,si faceva sempre più numeroso, il coro che ti stordiva le orecchie con la richiesta della revoca di Guadagnolo, si faceva sempre più assillante, come le sirene con Ulisse, eravamo tutti preoccupati per il futuro dell’Amiu spa, ma tu continuavi a non fidarti.
Ora che si avvicina la fine del tuo mandato, il fallimento della tua gestione è sempre più in risalto, come in un quadro a rilievo, a questo punto non posso che dirti che avevo ragione ad insistere nel consigliarti, mentre tu hai avuto TORTO nel non ascoltarmi.
Le mie riflessioni erano dettate dalla consapevolezza di percorrere la strada giusta, dettata dall’onestà e dalla logica pervenuta dalla conoscenza.
Oggi sono io che ti dico, come penso tanti altri, non mi fido di te e di ciò che (non) riesce a produrre la tua gestione, le dimissioni dell’Ing. Guadagnolo non sono il suo fallimento, ma bensì il tuo fallimento, il fallimento di un sindaco che non è riuscito a guardare oltre il suo naso.
Per tutti questi motivi e oggi, principalmente, per l’attuale condizione di Amiu spa, credo che alle dimissioni dell’Ing. Guadagnolo debbano seguire le tue, perché finalmente hai mostrato a tutti noi cittadini, la tua vera capacità e cioè quella di non essere in grado di fare politica e di non aver ancora compreso da dove si inizia a gestire una Città. Infine ritengo, dopo tutti questi risultati negativi, paradossale ed assurda la tua volontà a volerti ricandidare.
Un’amica del passato.
Anna Maria Barresi
CONSIGLIERE COMUNALE INDIPENDENTE TRANI
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Ottimo dal commento sul Sindaco di Trani
alla persona lettera profonda bene consigliera