Nuovo porto. Molfetta si prepara a scrivere una nuova pagina. Con il trasferimento in cava, per il brillamento degli ordigni recuperati dal nucleo Sdai della Marina militare. Il trasferimento prende il via oggi martedì 27 novembre.
L’operazione è stata concordata tra Sindaco, Prefetto, Questura, Marina militare e la sezione speciale Genio guastatori dell’Esercito.
Complessivamente saranno portati in cava ottantaquattro ordigni a caricamento speciale ritrovati sui fondali del nuovo porto: 49 bombe d’aereo inglesi da trenta libre; un ordigno caricato con fosforo bianco; un ordigno probabilmente caricato al fosforo bianco; 32 piat (proietti anticarro); una bomba d’aereo da 30 libre statunitense.
Le operazioni di trasferimento sono state calendarizzate e si protrarranno fino al prossimo febbraio.
I dettagli delle operazioni sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, nella sede comunale di Lama Scotella. Oltre al sindaco hanno partecipato anche il Colonnello Alessandro Del Biondo, Comandante XI reggimento genio guastatori di Foggia, il Capitano Nicola Ducange, responsabile delle attività operative, il Tenente Colonnello Domenico Occhinegro, capo ufficio stampa dell’esercito, il Capitano di fregata Michele Burlando, comandante Capitaneria di porto di Molfetta, il Capitano Mirko Leonzio del Comsubin di La Spezia, il Tenente Colonnello Giovani Di Capua, Comandante della Polizia locale, il Capitano Vito Ingrosso, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Molfetta, e Commissario capo Gaetano Camporeale, responsabile della Protezione civile di Molfetta.
«Queste operazioni dimostrano concretamente – ha sottolineato il sindaco Minervini – a cosa servono le forze armate: tutelano l’ambiente e la sicurezza delle persone. Si tratta di corpi altamente specializzati e che con le loro competenze ci aiutano a ripulire il nostro mare, in totale sicurezza. Sono le sentinelle della preservazione non solo dell’ambiente, ma anche del’economia e della convivenza civile».
Le operazioni si svolgeranno dalle 8.30 alle 11, nella danger zone (già individuata), in un raggio di almeno 300 metri dal punto di salpamento degli ordigni bellici, all’interno della quale è disposto il divieto temporaneo della presenza di persone ed è interdetta la circolazione dei veicoli. Nessun pericolo per gli abitanti della zona.
Le operazioni di salpamento saranno eseguite dai militari dell’11esimo Reggimento genio guastatori e del nucleo Sdai della Marina militare.
Gli ordigni, messi in sicurezza, saranno trasferiti in cava a Corato. L’autocolonna con gli ordigni attraverserà il quartiere Madonna dei martiri, nel tratto compreso tra la banchina del Nuovo Porto e via Mininni in assoluta sicurezza.
Tutti i riferimento relativi alle attività di salpamento, trasferimento e brillamento degli ordigni sono contemplati in una apposita ordinanza firmata dal sindaco, Tommaso Minervini, e da analoga ordinanza firmata dal comandante della capitaneria di porto, il capitano di fregata, Michele Burlando, che ha anche individuato la danger zone.
Le operazioni, ciascuno per i propri compiti, coordinati dalla Prefettura, e seguiti dalla Questura, dal Comando provinciale dei carabinieri, dal Comando dell’11esimo Genio guastatori di Foggia, il Comando provinciale dei Vigili del fuoco, il Servizio di protezione civile della Regione, la Direzione marittima di Bari, i Comandi della Capitaneria di porto di Molfetta, dalla Compagnia e dalla Stazione carabinieri di Molfetta, la Polizia locale di Molfetta, la Croce rossa, il 118.
Nelle scorse settimane il sindaco Minervini ha incontrato il Prefetto in una serie di riunioni di coordinamento per pianificare gli interventi che prenderanno il via martedì e per condividere i contenuti delle azioni da intraprendere all’esito delle autorizzazioni ottenute dal Ministero della Difesa per la ripresa dei lavori nel porto.
Nel frattempo è stato pubblicato l’Avviso per proseguire la bonifica bellica delle aree all’imboccatura ed all’interno del bacino portuale.
Come si ricorderà, a dicembre dello scorso anno il Consiglio superiore dei lavori pubblici aveva dato l’ok alla realizzazione del nuovo porto commerciale. Dalla data di dissequestro, il 15 maggio 2015, si riprende ora a ripulire il porto ed il nostro mare.
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