Nel nostro spazio “Prenditi i tuoi dieci minuti” è intervenuto il presidente di “Assoimprese Barletta” – Libera Associazione delle Attività produttive – Francesco (detto Franco) Filannino.
Ai microfoni di “Batmagazine” il signor Filannino ha risposto in maniera netta e concisa alla seguenti domande :
Che tipo di imprese fanno parte della vostra associazione? Si tratta solo di realtà imprenditoriali Barlettane?
“Oltre la crisi, cambiando noi stessi” è il leitmotiv che ha caratterizzato le vostre attività, ossia dal 14 gennaio scorso quando avete organizzato il vostro incontro annuale insieme ai soci e ad esponenti istituzionali.
Cos’è cambiato da quel giorno? O meglio, sino al vostro ultimo incontro del 22 settembre scorso?
Qual è il vostro rapporto con le istituzioni locali e con le altre associazioni imprenditoriali presenti sul territorio?
Qual è il suo pensiero in merito alla possibilità che venga varata la legge sulle chiusure domenicali?
La vostra sede è sita in via Trani, laddove più volte, negli ultimi anni, si è affrontata la questione dei “capannoni vuoti” ovvero privi di attività imprenditoriali a differenza di quanto accadeva negli anni 80 quando i settori del “TAC” (tessile, abbigliamento e calzaturiero) rendevano fiorenti i capannoni di quella zona. Crede che quei capannoni possano ripopolarsi?
Da due anni Assoimprese è nella nuova sede di via Trani, all’interno del Consorzio 5 Stelle, come quelle realtà imprenditoriali che dopo la tragedia del crollo del 3 ottobre 2011, hanno deciso di delocalizzare e andare a operare in luoghi idonei e sicuri, facendo della legalità nel lavoro non solo una dichiarazione d’intenti ma una realtà. Come legalità e impresa devono oggigiorno operare di pari passo?
I dati Istat sembrano confermare un trend positivo dell’occupazione a livello nazionale (più 69mila ad agosto pari allo 0,3% su base mensile) cio nonostante c’è comunque un aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+46mila). Voi, nella vostra sede, avete creato un Centro di Formazione e Orientamento al Lavoro “Elabpoint” ; quanto crede che con la formazione possa essere scongiurato un ulteriore aumento degli inattivi? A chi sono rivolti i vostri corsi e su cosa sono improntatati?
Dora Dibenedetto
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