“A Barletta, con una delibera comunale, è stato previsto un impianto di trattamento delle acque di prima pioggia all’interno delle aree della scuola Modugno. Tutto questo perché, come noto, esistono serie criticità ambientali del canale H in cui vengono convogliate le acque meteoriche provenienti da un bacino di circa 600 ettari, ovvero quasi la metà dell’intero territorio urbanizzato di Barletta. Ma come è stato possibile prevedere la realizzazione di un’opera pubblica di tipo insalubre proprio all’interno di un edificio scolastico?”.
E’ quanto chiede il consigliere regionale e comunale di Barletta, Ruggiero Mennea, con una interrogazione al sindaco e al presidente del Consiglio comunale della città, allo scopo di ‘affrontare il tema più generale della balneabilità delle acque nei tempi giusti’.
“Peraltro il dm del 18 dicembre 1975 – prosegue l’esponente politico del Pd – stabilisce che una scuola deve essere lontana da depositi e da scoli di materie di rifiuto, da acque stagnanti, da strade di grande traffico, da strade ferrate e da aeroporti con intenso traffico, da industrie rumorose e dalle quali provengono esalazioni moleste e nocive, da cimiteri e da tutte quelle attrezzature urbane che possono comunque arrecare danno o disagio alle attività della scuola stessa; e ancora in località non esposte a venti fastidiosi e non situata sottovento a zone da cui possano provenire esalazioni o fumi nocivi o sgradevoli. Non ci vuole molto per capire che con l’opera progettata verranno spostate tutte le criticità del canale H proprio in un luogo ad alta sensibilità igienico-sanitaria qual è la scuola Modugno, minandone le condizioni minime di salubrità e di agibilità previste dalle norme vigenti. Per questo chiedo – sottolinea – alla massima autorità cittadina di sapere quali iniziative intenda intraprendere per far cessare immediatamente queste irregolarità e quali provvedimenti voglia assumere nei confronti dei soggetti che si sono resi responsabili di questo disservizio.
Partiamo dal canale H – dichiara Mennea – che più ha dato problemi durante la scorsa stagione, ma proseguiamo con questo tipo di approccio per affrontare tutta la tematica dell’inquinamento del mare e assicurare la sua balneabilità. Questo è in linea con quanto ho chiesto in Consiglio comunale, quando ho formalizzato l’istituzione della task force ambientale, fatta di tecnici esperti e rappresentanti delle associazioni ambientaliste, che devono affrontare la questione ora e non a ridosso della stagione estiva. Questa interrogazione vuole accelerare anche la procedura per affrontare la questione specifica della balneabilità delle acque nei tempi giusti. Si tratta di questioni ambientali, di sicurezza dei cittadini e anche economiche, perché salvaguardare il mare – conclude – vuol dire anche assicurare il mantenimento delle strutture esistenti e, soprattutto, gettare le basi per sviluppare il turismo vero nella nostra città”.
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