E’ ormai nella fase attuativa “RI_Pensiamo il centro Storico”, la Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) relativa al centro storico con la quale il comune di Andria ha visto approvato dalla regione – al 12° posto in graduatoria sule 83 proposte ritenute ammissibili per un finanziamento di 5 milioni di euro – il suo progetto di rigenerazione urbana. Il 26 settembre scorso infatti il Sindaco, avv. Nicola Giorgino, ha sottoscritto la convenzione con la Regione Puglia e l’ Autorità Urbana, soggetto di governace previsto dal bando di rigenerazione urbana, procederà ora alla definizione delle concrete proposte da realizzare coerentemente con la SISUS e gli obiettivi tematici
“Dopo il progetto Centrare le periferie che è stato finanziato in ambito nazionale, l’attenzione dell’Amministrazione -spiega il Sindaco, Nicola Giorgino, che ha fortemente voluto la partecipazione di Andria al bando – si è concentrata sul Centro Storico con la sua valenza di carattere storico e testimoniale, ma anche con le fragilità di carattere fisico e sociale che meritano attenzione, riflessione, studio e partecipazione da parte dei cittadini ed ha ottenuto un evidente riconoscimento relativo proprio all’approccio adottato di tipo inclusivo e partecipativo».
La Strategia individuata ha come obiettivo la rivitalizzazione del nucleo antico attraverso l’insediamento di giovani e questo è un approccio che deriva anche dalla stessa forma urbis del centro storico di Andria che si inserisce a pieno titolo nell’ambito delle città conventuali. Si tratta delle città europee del XIII e XIV sec. caratterizzate, come Andria, dalla presenza dei conventi degli ordini mendicanti: Francescani, Domenicani, Agostiniani. Ebbene, la Andria dell’epoca era un luogo in cui c’erano persone, idee che appartenevano ad un circuito più ampio ed articolato che la collegava all’intera Europa cristiana, facendo vivere alla città – da protagonista – uno dei più grandiosi e incisivi fenomeni tra quelli che hanno contribuito a configurare la struttura sociale, culturale e urbanistica in campo europeo. Anche la presenza della reliquia della Sacra Spina della Corona di Cristo, fa rientrare la città in un circuito internazionale. Questi sono stati gli elementi di base della SISUS, basata sulla circolazione di idee, di giovani che così ripopoleranno il centro storico attraverso forme nuove di abitare (co‐housing) e di lavorare (co‐working) che daranno vita a spazi di socializzazione e, al tempo stesso, agiranno da catalizzatori per il recupero del patrimonio edilizio privato.
Per questo, tutti gli interventi edilizi che verranno finanziati verrano trasformati, durante i lavori, in altrettante Scuole Cantiere dove ‘arti e mestieri’ convivranno con l’impegno di creare e diffondere la cultura del restauro. Per rendere concreta l’attivazione della Scuola-Cantiere è stata formalizzata un’intesa con i sindacati confederati e di categoria, l’associazione industriali edili, il centro studi dell’ANCE, Cerset, e l’ente di formazione FORMEDIL-BARI. Per valutare la possibilità di attivare linee di credito agevolate in favore di soggetti privati ed operatori economici, per insediamenti nel Centro Storico, è stato pure sottoscritto un protocollo d’intesa con la Banca di Andria di Credito Cooperativo. Anche con la Diocesi è stato formalizzato un protocollo per l’affidamento in gestione di aree per l’inclusione sociale alle Parrocchie di San Nicola e San Francesco e per l’attivazione di un Percorso di Cittadinanza Attiva da parte della Biblioteca Diocesana san Tommaso d’Aquino.
Tutto dunque concorre a creare una vision innovativa del Centro Storico senza la tradizionale presentazione di progetti puntuali di opere pubbliche. A questo molti non erano abituati ed il percorso partecipativo è stato perciò animato e molto dibattuto, ma evidentemente lo sguardo al passato (che ha suscitato molte perplessità) è risultato vincente.
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