Prima il corteo, festoso e colorato, con le autorità istituzionali, civili e militari, accompagnate dalle delegazioni estere e dai vertici dell’associazione Molfettesi nel mondo. Poi la sosta, in villa comunale, ai piedi del busto di Simon Bolivar, con l’esecuzione degli inni nazionali, a seguire la seduta celebrativa del Consiglio comunale, in un’aula consiliare gremita.
Il Molfetta Day, dopo quindici anni, (è stato istituito, con deliberazione del consiglio comunale, nel 2003, su impulso dell’allora consigliere comunale, Pietro Centrone) puntuale, torna a riunire, a Palazzo di Città, i molfettesi che, per i motivi più diversi, sono dovuti andare via, verso terre lontane, e, ogni anno, fanno rientro a casa sapendo di trovare sempre una città pronta ad accoglierli.
«Oggi – ha commentato il sindaco Tommaso Minervini – ricordiamo la nostra storia, quella fatta da uomini e donne che sono partiti alla volta di terre lontane. E abbracciamo coloro che sono tornati nella loro terra, la nostra città ribadendo che la migrazione, la libertà di andare da una città all’altra è un diritto inalienabile».
Nel corso della seduta celebrativa del Consiglio comunale, oltre al sindaco, Tommaso Minervini, sono intervenute le consigliere comunali Paola Natalicchio, che ha rivolto un pensiero speciale ai molfettesi che vivono condizioni difficili in Venezuela, e Rosalba Secchi e la presidente dell’associazione Molfettesi nel mondo Angela Amato. Particolarmente sentiti anche gli interventi della senatrice Carmela Minuto e dell’assessore Angela Panunzio.
E, al termine degli interventi, su indicazione del presidente del Consiglio comunale, Nicola Piergiovanni, sono stati consegnati riconoscimenti ai rappresentanti delle delegazioni estere presenti a Molfetta in occasione della festa patronale e del 37esimo convegno dei Molfettesi nel mondo. Proprio alle comunità molfettesi presenti nel New Jersey, in Argentina, in Australia e in Cina, che quest’anno lo hanno invitato a raggiungerli nelle loro patrie d’adozione, il sindaco Minervini ha rivolto un pensiero assicurando future visite finalizzate a rafforzare i rapporti puntando soprattutto alle nuove generazioni per far si che, partendo dai ricordi e dalle origini, si costruisca qualcosa di concreto per il futuro.
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