Barletta rinnova il suo legame con la memoria nel 75° anniversario della resistenza, civile e militare, all’occupazione nazista della città.
Oggi, puntuale, il ricordo delle vittime della rappresaglia tedesca del 1943 e di quanti combatterono, sino al sacrificio della vita, per i valori di democrazia, libertà e pace.
Il programma, promosso dall’Amministrazione comunale e organizzato a cura dell’Archivio della Resistenza e della Memoria, si è aperto nella cattedrale di Santa Maria Maggiore con il rito religioso celebrato da Mons. Filippo Salvo.
A seguire, presso il rivellino del Castello, gli onori ai soldati caduti nel settembre 1943, con deposizione di omaggi floreali sulle note del silenzio intonato dal trombettiere del picchetto, schierato sull’attenti, dell’82° Reggimento Fanteria “Torino”.
Dal maniero è poi sfilato verso il centro città il corteo delle autorità, con i gonfaloni dei Comuni del territorio e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. Tappa conclusiva in piazza Monumento per la deposizione di una corona d’alloro ai caduti di tutte le guerre e al bassorilievo in memoria dei vigili urbani e delle vittime dell’eccidio nazista.
A suggellare l’omaggio istituzionale, l’inno di Mameli.
Così si è espresso, il sindaco Cosimo Cannito, presente agli eventi odierni:
“Il doveroso ricordo del 12 settembre a Barletta è un capitolo indelebile della storia cittadina.
Il sacrificio dei militari e dei civili non deve configurarsi solo come una commemorazione, bensì tradursi nell’energico richiamo al rispetto incondizionato dei valori democratici, del bene comune e del buon senso che devono caratterizzare l’agire della collettività: è importante non vanificare il sacrificio di chi ha lottato nel nome dei princìpi fondanti della Costituzione repubblicana.
Auspico su questi temi maggiore vicinanza e interesse da parte delle giovani generazioni, affinché sappiano che interpretando i valori artefici della rinascita e dello sviluppo sociale del Paese, ai quali devono responsabilmente ispirarsi, tramandano una preziosa eredità civile.”
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