Un classico greco letto e rivisto da Massimiliano Civica e i Sacchi di Sabbia, con un interpretazione tragi-comica che non lascia nulla al caso.
In occasione della 22^ edizione del Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria, presso la Biblioteca Comunale Giuseppe Ceci, è andato in scena lo spettacolo Andromaca da Euripide, un testo decisamente atipico della produzione euripidea che sarà riproposto anche questa sera alle ore 21:30.
Andromaca è la protagonista di un’opera teatrale la cui comicità è intelligente, brillante in chiave farsesca. La vedova di Ettore, esprime tutto il suo dramma per l’uccisione del marito e del figlio, aver visto la sua città bruciare e aver subito violenza da Neottolemo da cui ha avuto un figlio, dopo essere stata tradotta schiava a Ptia. Qui, Ermione figlia di Menelao ed Elena, vera sposa del figlio del Pelide, la minacciano di morte. Andromaca, per scongiurare tale destino, si stringe alla statua di Tetide in attesa del ritorno dell’amante.
L’uso dei dialetti romanesco, napoletano e toscano veicolano sapientemente e in maniera efficace il concetto di inequilibrio che viene fuori fin dalla prima battuta: l’idea è quella di riutilizzare i meccanismi scenici del teatro popolare italiano traducendo la tragedia di un classico antico nel linguaggio moderno, senza banalizzarla piuttosto valorizzandola.
Un intreccio di passioni, gelosie e rancori che si snodano su altri importanti elementi cardine: il destino ineludibile, la divinità Teti (invocata più volte ma che non compare in scena), Neottolemo ignaro protagonista già morto di cui nessuno ne conosce il triste epilogo.
L’agire illusorio dei protagonisti, cela un cinico pessimismo che lascia spazio a una tragedia più “ottimista”, dietro alla risata infatti spicca un pensiero filosofico che apre il velo di dolore, il fulcro dell’intera trama.
di Damiana Dorotea Sgaramella
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