Il fascino della Cattedrale incanta anche un grande artista come Sting che sabato sera, insieme a Shaggy, ha deliziato e incantato la platea, accorsa numerosa per assistere al concerto organizzato nell’ambito della rassegna estiva tranese “Fuori museo 2018”, organizzata dalla Fondazione Seca in collaborazione con il Comune di Trani, la Fondazione Megamark e l’Università Lum Jean Monnet.
Due ore di musica autentica quella che solo Sting sa proporre. Un duetto indovinato che riporta il cantautore indietro nel tempo e alla sua passione per il reggae. Di qui il tour 2018 con Shaggy. Un autentico successo, fans in delirio, difficilmente incollati sulla sedia perché il repertorio di Sting è vasto e molto conosciuto da tutti. Su le mani inevitabilmente quando dal palco allestito dal lato del tribunale, a guardare la Cattedrale, arrivano le note di Every Little Thing She Does Is Magic dei Police, anche se il concerto è stato aperto con Englishman in New York. Strepitosa come sempre la voce dei police spesso affiancata da quella di Shaggy accompagnati da una all’altezza della situazione. Due voci diverse, due stili diversi che ben hanno saputo amalgamarsi.
Arriva anche l’attesissima Message in a bottle, e a seguire Walking on the moon, So Lonely, Roxanne, Every Breath You Take. Poi è la volta del duetto Sting_Shaggy con il pezzo proposto a Sanremo: don’t make me Wait.
Shaggy sale in cattedra e la platea si scalda e inizia a ballare con Angel, Hey sexy lady e Boombastic, mixato con Roxanne. A chiudere un concerto di altissima caratura musicale è stato proprio Sting che da solista ha proposto “Fragile”.
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