“ Non sono ostaggio di nessuno, mi dispiace solo che la città abbia speso ben 250mila euro per le elezioni comunali del 10 giugno scorso. Non ho problemi, sono sereno. Alla cittadinanza, francamente, poco importa dell’elezione del presidente del consiglio, ma piuttosto la sua prerogativa è quella di risolvere i veri problemi che attanagliano Barletta. – Cosi si è espresso il sindaco Cannito , durante la seconda convocazione del consiglio comunale, tenutasi ieri sera, domenica 5 agosto , nella sede dell’ex Pretura di via Zanardelli –
Un inizio alquanto rovente (cosi come la calura estiva di questi giorni ) quello della neo amministrazione Cannito – dopo la fumata nera del primo consiglio comunale tenutosi lo scorso 3 agosto, anche quella della seconda convocazione non ha prodotto nessuno risultato, con 23 votanti (17 dei quali astenuti) nemmeno ieri è stato eletto il presidente del consiglio comunale. L’assise sarà riconvocata tra 48 ore, ma il sindaco ha fatto già sapere, che la maggioranza non sarà presente.
Il nome del candidato alla presidenza del consiglio, indicato già da tempo dal sindaco, è quello del consigliere della “Buona Poltica” Sabino Dicataldo, i “dissidenti” (a quanto pare nove in tutto su venti consiglieri di maggioranza ) sembra che invece, fossero propensi verso Antonello Damato (di “Iniziativa Democratica”) e in pentastellati indicano piuttosto il consigliere Antonio Coriolano.
Lo stesso Damato (dopo un botta e risposta con il sindaco, il quale evidenziava lo scarso interesse verso i reali problemi della città, mostrato, in questi due mesi, dal consigliere comunale vicino all’assessore regionale Pisicchio) con il suo alleato Luigi Dimonte e Rizzi Giuseppe (della lista “Cannito Sindaco) hanno deciso di abbandonare l’aula al momento della votazione, nonostante abbiano affermato che le dimissioni di Cannito rappresentino comunque un atto di coraggio e di rispetto verso la città; mentre dalle opposizioni: Flavio Basile della Lega ha esortato il sindaco a “fare i nomi di coloro che bloccano la macchina amministrativa”, cosi come Antonio Divincenzo (PD) ha sottolineato il fallimento della maggioranza politica di Cannito, invitando lo stesso primo cittadino a fare un “mea culpa”
“Annuncio le mie dimissioni da sindaco di questa città. Abbiamo tentato ogni giorno in questi due mesi di arrivare a un punto di incontro e di trovare un equilibrio, ma non ci siamo riusciti. La città non ha colpa e non è interessata alle beghe politiche. Da domani sarò al lavoro per concertare una intesa con tutte le forze politiche”.
Con queste parole il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, a capo di una coalizione composta da dieci liste civiche, ha annunciato le sue dimissioni a due mesi dalle elezioni del 10 giugno scorso.
“Se entro 20 giorni non si trovasse un accordo – ha aggiunto, in una nota, il primo cittadino – se non riuscissimo a esprimere una maggioranza o una rappresentanza politica capace di governare la città, è giusto che si vada tutti a casa”.
La decisione arriva dopo che, nella prima seduta di consiglio comunale, celebrata venerdì scorso (3 agosto) l’assise cittadina non è riuscita ad eleggere il presidente del consiglio, a causa di un mancato accordo nella maggioranza.
Il sindaco Cosimo Cannito protocollerà stamane le sue dimissioni e ha annunciato che avvierà, con tutte le forze politiche, un dialogo e un confronto aperto, per addivenire a un possibile accordo per il governo della città.
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