Inizia oggi, davanti al Gup del Tribunale di Trani, l’udienza preliminare per il disastro ferroviario avvenuto sulla tratta Andria-Corato il 12 luglio 2016.
Sono passati due anni dallo scontro dei due treni avvenuto al km 51 che ha provocato 23 vittime e 51 feriti. Gli indagati sono 19 e dovranno rispondere, a vario titolo, di disastro ferroviario, lesioni gravi colpose, omicidio colposo, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.
Durante il processo si dovranno accertare le responsabilità e la verità dei fatti. I pubblici ministeri, Alessandro Pesce e Marcello Catalano, hanno richiesto per gli indagati il rinvio a giudizio.
Si comincia con le notifiche alle parti chiamate in causa e poi si passerà all’accertamento dei fatti e delle responsabilità dei dirigenti di Ferrotramviaria e del personale in servizio.
Nell’intervista rilasciata a Batmagazine, Marianna Gaeta, responsabile dell’Associazione Astip e sorella della vittima Nicola Gaeta, alla domanda cosa vi aspettate dal processo davanti al tribunale di Trani, ha risposto a nome dei familiari delle vittime:
“ci aspettiamo tanto, vogliamo che innazitutto venga fatta giustizia per queste 23 vittime innocenti che quel giorno hanno deciso di prendere il treno. Vogliamo che emerga tutto quello che fino ad allora, i pericolati ed altro, è sempre stato mantenuto celato perchè era più conveniente. Vogliamo che emergano le responsabilità dell’Ustif, del Ministero dei trasporti che non hanno fatto il loro lavoro di controllo, di che fine facevano i soldi, della sicurezza, dell’applicazione delle norme previste già dal 2012”.
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