Si è trattato di un agguato in piena regola, i carabinieri non hanno dubbi perchè, nella macchina verso cui è stato sparato un colpo di arma da fuoco, ieri pomeriggio in via Amando vescovo a Bisceglie, c’erano la moglie di Girolamo Valente, ucciso l’8 agosto scorso in via Ruvo mentre era proprio con la moglie che rimase ferita, e il figlio di 36 anni. Entrambi, ieri sera, sono stati interrogati dai carabinieri e hanno riferito di non aver riconosciuto il killer. Pare, da alcune testimonianze, che fossero in due a bordo di una moto e con il volto travisato da un casco integrale e da una parrucca. Sull’episodio è stata informata la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
Poco prima dell’agguato la donna e il figlio erano usciti dalla caserma dei carabinieri per i controlli di rito al 36enne legati al regime della messa alla prova. L’avvertimento è stato indirizzato proprio a quest’ultimo anche se il proiettile non lo ha colpito.
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