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Barletta – Vertenza Timac. Possibilità di riconcedere la facoltà d’uso; per i lavoratori lo spiraglio della cassa integrazione

21 Luglio, 2018 | scritto da dora dibenedetto
Barletta – Vertenza Timac. Possibilità di riconcedere la facoltà d’uso; per i lavoratori lo spiraglio della cassa integrazione
Attualità
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Si è svolto in un clima positivo e conciliante  l’incontro di ieri mattina in procura a Trani, fra il pm Silvia Curione, titolare del fascicolo d’inchiesta per presunto inquinamento ambientale della Timac di Barletta e le delegazioni di azienda, sindacati e lavoratori, di Arpa Puglia e della provincia Bat, della task force regionale e con la presenza del sindaco di Barletta, Cosimo Cannito.

Dopo quattro ore nel corso delle quali le parti si sono confrontate e hanno ripercorso quanto accaduto dal sequestro dello stabilimento, giugno 2016,

alla revoca della facoltà d’uso, 30 aprile scorso, per la mancata bonifica del sito, in ragione del fatto che fra pochi giorni sarebbe stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per 50 lavoratori senza possibilità di ammortizzatori sociali, si è convenuti su una soluzione che tutela i lavoratori e mette d’accordo anche le restanti parti.

L’azienda potrebbe, presentando istanza, riottenere la concessione della facoltà d’uso a patto di ottemperare a due vincoli entro la fine del mese di novembre 2018,

ossia  presentare un piano di monitoraggio che dimostri l’integrità e la continuità dello strato di argilla tale da costituire una barriera naturale alla contaminazione della falda sottostante; presentare un progetto di “barrieramento” artificiale, definito “cinturazione betonifica”, che impedisca l’ingresso da monte di acque sotterranee nell’area di Timac.

La regione, per proprio conto, si è impegnata ad assicurare che la valutazione del monitoraggio, che le compete, vista l’urgenza avverrà in tempi utili e non oltre la scadenza di fine novembre;

l’azienda, per proprio conto, in accordo con i sindacati, riottenuta la facoltà d’uso, sospenderebbe la procedura di licenziamento in atto e farebbe richiesta di cassa integrazione.

“Se oggi siamo arrivati a questo accordo è grazie all’impegno e al grande senso di responsabilità della dottoressa Silvia Curione che ringrazio per avere preso in carico con determinazione questa vicenda, in un momento particolarmente delicato dal punto di vista della tenuta del tessuto economico e produttivo della città di Barletta – ha dichiarato, in una nota,  il sindaco Cosimo Cannito – dimostrando, fra l’altro, lo stretto legame fra esigenze giudiziarie, tutela ambientale e garanzia dei livelli occupazionali”.

Mi preme altresì riconoscere l’impegno e la collaborazione di tutti, le organizzazioni sindacali e i lavoratori per la pazienza dimostrata e la dignità con cui hanno affrontato il duro momento, l’Arpa Puglia e la Timac, nella persona dell’amministratore delegato Pierluigi Sassi, la regione Puglia”.

“Oggi – ha detto il sindaco in chiusura dell’incontro – esiste un’altra possibilità che ci consente di non lasciare vittime sul campo, almeno per il momento e di continuare nell’altro obiettivo fondamentale, per me altrettanto prioritario insieme a quello della tutela dei lavoratori, ossia la ricerca della verità sull’inquinamento di quel sito e della falda”.

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