Perrini chiede al presidente Emiliano un incontro
Queste le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini:
“Egregio presidente della Regione Puglia, voglio sottoporle una problematica inerente la Legge Regionale n° 8 del 2 maggio 2017, che stabilisce un rimborso per le pazienti oncologiche che acquistano una parrucca.
Mi faccio portavoce di una richiesta avanzata da alcune associazioni che operano anche all’ interno degli ospedali e che sostengono appunto i malati oncologici”.
Esordisce così il presidente nella lettera che ho inviato al presidente Emiliano, con la quale chiedo un incontro a lui e al Direttore del Dipartimento della Salute della Regione Puglia, Giancarlo Ruscitti, con il quale c’è già stato un primo colloquio. La legge in questione è una buona legge, contiene però un’anomalia: prevede, infatti, un rimborso fino a 300 euro per chi acquista una parrucca che può essere richiesto solo ed esclusivamente da chi dimostra, fattura alla mano, di averla già acquistata una parrucca ponendo, quindi, fuori, quante non hanno o non potranno mai avere la possibilità di acquistarla stante alcune situazioni di difficoltà economiche. Ci sono associazioni che, fino ad ora si sono caricate del peso economico di tutte queste realtà, offrendo gratuitamente le parrucche alle pazienti, svolgendo così una funzione di sussidiarietà che, di fatto, la legge non prende in considerazione. Ecco che a mio parere occorrerebbe una modifica. E di questo vorrei che il presidente in persona discutesse con le associazioni.
Sono venuto a conoscenza di tale problematica incontrando all’ interno degli ospedali, praticamente tutti i giorni, quelle realtà locali che si occupano dei malati oncologici. In questi anni di mandato mi sono accorto che l’attenzione nei confronti dei pazienti non può essere solo a parole ma con iniziative fattive indirizzate al miglioramento delle condizioni di vita.
Quando sento parlare di risarcimento per il nostro territorio, così segnato da anni d’inquinamento, non posso che pensare alla Sanità jonica, e al fatto che non ho visto ancora una battaglia condivisa e corale che punti a leggi speciali, appunto in ambito sanitario, che ci permettano di andare oltre le deroghe imposte dalle normative nazionali. Penso ad esempio all’ assunzione di personale medico ed infermieristico, e penso al potenziamento dei reparti oncologici. E’ a questo che dobbiamo puntare, non alle telecomandate passerelle elettorali negli ospedali, a pochi mesi dalle elezioni. Con i malati oncologici dobbiamo parlare ogni giorno, sono loro il nostro faro, sono loro a sapere di cosa hanno bisogno. Basta ascoltarli per sapere quale direzione la politica ha il dovere di intraprendere”.
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