“La politica non è morta. Se politica vuol dire evidenziare problemi e bisogni della città, pensarne le soluzioni, discutere della vita della polis, non solo non è morta ma ha ritrovato il suo vero spirito, lo spirito di servizio per il bene comune.- sostiene in una nota, il candidato sindaco di matrice socialista, Mino Cannito –
Lo stesso spirito di servizio che ha animato il Coordinamento cittadino dell’Azione Cattolica che ha organizzato la tavola rotonda con i candidati alla carica di sindaco di Barletta, nell’auditorium della parrocchia San Paolo Apostolo, mercoledì scorso.
Il dialogo, e persino la dialettica accesa, fanno parte dell’agone politico, certo meglio se scevri da provocazioni fini a se stesse che non arricchiscono, ma alle provocazioni si impara, col tempo, a non cedere.
La cosa più importante è che il confronto non sia mancato.
Abbiamo avuto l’occasione di farci conoscere, senza i filtri dei media, dei monitor dei computer, dello schermo di uno smartphone e di quello della tv.
Ringrazio per questo gli organizzatori della tavola rotonda, la parrocchia e l’azione cattolica cittadina, il moderatore della serata Rino Daloiso, e ringrazio il presidio di “Libera” di Barletta, per il contributo al dibattito con le sollecitazioni sui temi della legalità e sulle sorti dei beni confiscati alla criminalità organizzata e ai clan.
Dall’educazione ai principi di legalità e convivenza civile si deve ripartire in questa città e lo si deve fare nelle scuole e in tutte le agenzie educative.
Le forze dell’ordine, la magistratura devono fare la loro parte, a loro tocca la repressione, a noi tutti il dovere di lavorare per prevenire i fenomeni di marginalizzazione sociale, per togliere terreno alla criminalità, per sottrarle teste e manovalanza.
E per farlo utilizzeremo il patrimonio confiscato alla criminalità organizzata, che potrà essere destinato a social housing, per far fronte alle emergenze abitative della città, e anche alle realtà e associazioni che propongano progetti che concorrano, anch’essi, a creare anticorpi alla criminalità e ai fenomeni di devianza.
I valori della democrazia sono stati evidenziati nella serata grazie anche ai codici etici elaborati dalla presidenza diocesana dell’Azione Cattolica e improntati alla lezione di Aldo Moro e rivolta soprattutto ai più giovani.
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