“Non lo dico da oggi, lo dico dal 2003: i locali e la loro attività sono importanti per questa città e io li sosterrò.- comunica in una nota, il candidato sindaco socialista Mino Cannito–
Vogliono farmi passare per l'”anticristo” della movida ma non lo sono!
Favorire l’attività dei locali fino a tardi vuol dire tutelare la sicurezza dei nostri ragazzi che non dovranno andare altrove;
vuol dire attrarre ragazzi dai centri limitrofi creando economia e contribuire ad arricchire l’offerta turistica di Barletta.
Eppure Il sottoscritto passa per essere l”anticristo” della movida.
Non lo sono e bene lo sanno gli addetti ai lavori, i gestori dei locali che conosco uno per uno e i più noti e influenti operatori del divertimento della città che organizzano feste, eventi e serate.
Con loro mi sono confrontato insieme a Oronzo Cilli, il quale si è fatto promotore della proposta che abbiamo condiviso.
Quando il centro storico era terra di nessuno, sono stati quei coraggiosi che hanno avviato lì le loro attività a rischiare tutto ed ė giusto che il loro impegno sia oggi premiato, come pure quello di chi è arrivato dopo e si impegna e crea occupazione e sviluppo con la sua attività.
Sono l’unico candidato che ha formulato una proposta precisa sulla movida estiva, raccogliendo anche critiche feroci.
Per chi se la fosse persa voglio ripeterla. Per i locali del centro storico, in settimana stop alla musica entro le ore 01.00; nei prefestivi e festivi alle 02.00.
Sulle litoranee di settimana e domenica si spegne alle 03.00 e il venerdì e sabato alle 04.00 estendendo quest’ultimo orario a tutti i giorni nel mese di agosto.
Sono stato l’unico ad assumersi la responsabilità di formulare una proposta e di farlo dopo aver verificato che sia un’ipotesi realizzabile,
ovvero nei limiti fissati dalle norme nazionali e regionali in materia, non chiacchiere, e dopo averla condivisa con gli esperti del settore in città, Antonio Loconte e Gianni Cilli, solo per citarne due.
Il resto sono invenzioni, create vigliaccamente da chi non ha nulla da dire e nulla da proporre”.