“È facile, in periodo elettorale, promettere. Ancora più semplice e’ mantenere la promessa se esaudita con il fine dell’ambizione personale. – sostiene in una nota, il candidato sindaco dem Dino Delvecchio –
I fatti parlano chiaro: basta passare da un’area condominiale privata di Barletta di competenza dell’ARCA (edilizia popolare). Ci si potrà accorgere che un problema di manutenzione che spettava all’Arca stessa sia stato “miracolosamente” risolto dopo una lunga serie di segnalazioni rimaste inascoltate.
Tutto normale si potrebbe dire, se non fosse che appare legittimo chiedersi se l’intervento sia stato sostenuto a spese di due candidati alle prossime elezioni comunali che ne sostenevano la causa, o se invece, cosa ben più grave, i lavori siano stati effettuati dalla Barsa sebbene in un’area non di sua competenza e a fini personali.
Bisogna dire a gran voce “basta” ai personalismi e ai favoritismi. Sarebbe facile far leva sul populismo, ma Barletta ha bisogno di garantire realmente i diritti a tutti i suoi cittadini, senza dover ricorrere alla richiesta di “favori personali”.
Per non parlare di altre aree della città che necessitano del medesimo intervento: non esistono zone di “serie A” e di “serie B”. Occorre ricordare che la politica deve essere a servizio della comunità, e non a favore del singolo. Bisognerà tenerlo a mente il prossimo 10 giugno per non commettere errori le cui ripercussioni graverebbero sul futuro della città.
Tutto questo assume un particolare significato in relazione al fatto che sino a qualche giorno fa qualcuno si opponeva al bando per la nomina del nuovo amministratore della Barsa da parte del commissario prefettizio.
Da parte mia, chiederò ufficialmente alla direzione della Barsa e al commissario prefettizio se c’è stato un abuso perpetrato ai danni dei cittadini barlettani, cosa che, se confermata, confermerebbe la necessità di una seria riflessione a cui dovranno necessariamente seguire delle azioni di cui mi assumo io, sin da ora, la responsabilità di portare avanti. Questo significa fare politica. Tutto il resto lasciamolo ai “raccattatori di voti”.
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