Due anni orsono il primo cittadino di Trani siglò un protocollo d’intesa con la Regione e la ASL, che sanciva, inspiegabilmente, la riduzione della esigibilità del diritti costituzonali dei cittadini mentre, poi, invece, qualche giorno fa, dando l’impressione di aver ascoltato un vecchio brano del Plnk Floyd, sulla stampa online, comparivano esternazioni del Sindaco, quasi a riconoscere una tardiva “momentary lapse of reason”.
Di cosa stiamo parlando?
Parliamo del fatto che caso unico in Italia, l’avv Bottaro, baluardo costituzionalmente riconosciuto della sanità locale, firmò, evidentemente senza rendersene conto, un protocollo d’Intesa che prevedeva la dismissione dell’Ospedale civile di Trani e la sua riconversione ad entità astratta territoriale, senza alcuna contropartita.
E’ evidente, perciò, che si avvalse di “cattivi” consiglieri tecnici, che certamente valutarono ogni possibile risvolto pratico della scelta politico/sanitaria ma che, forse, non considerarono le conseguenze di una decisione fatta in una realtà locale priva di elementi sanitari ospedalieri qualificanti quali la presenza di un ospedale hub (DEA di II livello), di reti per patologie tempo dipendenti, elitrasporto sanitario, adeguato numero di osti letto per acuti per numero di abitanti.
Senza perciò molto riflettere, quindi, monzonianamente, lo “sventurato rispose” alla malsana proposta del “giovine, scellerato di professione’.
Oggi, invece, in un tardivo ravvedimento, a vacche fuggite, finalmente affiorano dubbi circa le scelte effettuate e sulla reale utilità della vacua contropartita offerta.
Il presidio territonale d’assistenza e la postazione medicalizzata del 118, finalmente ci si rende conto, forse, non rappresentano la migliore soluzione per il nostro territorio e per l’esigibilità del diritto costituzionale alla salute e dei livelli essenziali di assistenza, a costituire di fatto, un’inaccettabile sperequazione fra cittadini di serie A (quelli residenti, per esempio, a Bari e Foggia) forniti di offerte sanitarie qualificate e diversificate fra pubblico e privato convenzionato, e cittadini di serie Z, sforniti di tutto (residenti tranesi e più ampiamente, nella BAT).
Invece di versare inutili lacrime di coccodrillo, il Sindaco, non farebbe bene a ridiscutere l’accordo siglato?
Non farebbe bene a coinvolgere gli altri Sindaci della Provincia per chiedere, con forza, la perequazione dei diritti dei cittadini della BAT nei confronti dei cittadini delle province limitrofe?
Non farebbe bene a richiedere un tavolo di discussione “speciale” per il la realtà tranese e biscegliese?
Ecco noi ci poniamo queste domande sperando che non risuonino vanamente, ma assai probabilmente, come “vox damantis in deserto”.
Chiediamo, infine, e pertanto, un incontro urgente con il Sindaco per discutere la questione.
F.P.L. C.G.I.L. Cosimo Nenna
F.P.L. C.I.S.L. Loredana Di Nunno
F.P.L. U.I.L. Enzo Cognetti
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