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Barletta – Sentenza TAR, via dei Muratori. Musti: “Non e’ stata eseguita”

2 Maggio, 2018 | scritto da dora dibenedetto
Barletta – Sentenza TAR, via dei Muratori. Musti: “Non e’ stata eseguita”
Attualità
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Il Consiglio comunale del 24 u.s. apre con un fuori programma: l’annuncio in assise da parte di alcuni consiglieri (Campese e Grimaldi) della pubblicazione, di sole poche ore prima, di una ennesima sentenza TAR Puglia – da me inoltrata a mezzo PEC a tutti i Consiglieri, nonché al Sindaco, al Segretario Generale e al Presidente del Consiglio – in materia di diniego opposto dal Comune di Barletta su mia istanza di accesso agli atti, che condanna il Comune di Barletta alla refusione delle spese di lite che liquida in euro 1000,00 oltre accessori come per legge e contributi TAR.-  spiega, in una nota, l’imprenditore Aldo Musti, in merito alla sentenza che fa riferimento al riconoscimento della strada di collegamento di via dei Muratori con via degli Artigiani ( nei pressi di via Foggia) 

 

Ebbene, ho ascoltato il dibattito consiliare e temo che sia necessario fare poche e rapide precisazioni sul punto, non per alimentare polemiche, ma per chiarezza ed amore di verità.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, con sentenza del 24.4.2018 n. 628, ordinava al Comune di Barletta di consentire alla ricorrente l’accesso alla delibera di Consiglio comunale del 28.7.2017, e per il caso di perdurante inerzia, nominava quale commissario ad acta il Segretario Generale della Provincia BAT, con il compito di provvedere nei successivi 30 giorni.

Il Segretario Generale del Comune di Barletta ha dichiarato in assise, dando lettura della nota del 24.4.2018 (stesso giorno della sentenza), inviata alla mia ditta, al TAR Puglia, al Commissario ad acta, all’Avvocatura comunale, al Sindaco e al Presidente del Consiglio, che:

“…in esecuzione della sentenza richiamata in oggetto, si trasmette il file firmato digitalmente in data 31.08.2017, relativo al verbale n. 12 della seduta di consiglio comunale di prima convocazione del 28.07.2017, pubblicato sul sito web del Comune di Barletta in data 01.09.2017 all’interno della sezione – Consiglio comunale – Verbali sedute – della home page del sito istituzionale”.

Dichiarava inoltre che: “…probabilmente la seduta del consiglio era del 28 luglio, …il verbale di seduta deserta è stato richiesto il 2 agosto, …il primo settembre era già andato al TAR, … chiaro! …cioè c’è stato probabilmente un periodo di ferie, …un periodo in cui non si poteva pubblicare alcun ché, …e quindi l’immediatezza del cittadino a rivolgersi, anziché agli uffici normalmente in un periodo successivo, magari con un sollecito, ha portato il cittadino ad andare al TAR”.

Peccato che queste dichiarazioni non rispecchiano la realtà! Posso confermare, carte alla mano, che:

Il “cittadino” è andato al TAR il 30 settembre e non il 2 settembre come affermato dal Segretario Generale.

Inoltre, non vi è stata immediatezza del cittadino a rivolgersi al TAR. Infatti con PEC del 18 settembre 2017, inviata al Segretario Generale, al Sindaco e al Presidente del Consiglio, il mio legale precisava, testualmente: “…in mancanza di positivo riscontro – entro il 22.09.2017 – delle istanze presentate dalla mia assistita (ed allegate per vs. pronta consultazione), sarò costretto a dare seguito al mio mandato conferitomi, adendo la competente autorità giurisdizionale”.

E va rimarcato che il termine perentorio per adire il T.A.R. scadeva in data 02.10.2017.

Quindi il ricorso è stato proposto in limine, sabato 30 settembre, 48 ore prima (domenica compresa) della scadenza del termine di lunedì 2 ottobre. In altre parole, non si poteva tardare oltre!

Da ultimo, non per importanza, la sentenza in questione contrariamente a quanto dichiarato in assise dal Segretario Generale – a mio modesto parere – non è stata eseguita, atteso che il file cui si riferisce la nota letta in assise, non contiene “…la delibera di consiglio comunale di cui all’istanza del 2/8/17”, il cui accesso è stato ordinato dai giudici amministrativi.

Sarebbe stato quindi meglio leggere le carte prima di parlare, evitando parole e gesti di fastidio e supponenza che qualificano chi li compie e non chi li riceve.

 

Foto in copertina tratta dal sito: BarlettaViva

 

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