E’ doveroso per chi è chiamato a una responsabilità pubblica dare conto di come l’abbia assolta.
Si è quindi provveduto alla pubblicazione sul portale web del Comune della “relazione di fine mandato” con i dati generali dell’ente e, in particolare, la sua condizione finanziaria, certificata dai revisori dei conti, non solo perché lo prescrive la legge ma perché l’atto traccia le scelte compiute e il lascito ai prossimi amministratori.
La trasparenza, del resto, è sempre stata ritenuta fondamentale dall’Amministrazione per rendere i cittadini partecipi del governo di una città particolarmente complessa così da favorire quel senso civico che contribuisce a formare una comunità consapevole. Ecco perché il rendiconto non si ferma ai numeri richiesti dalla normativa vigente ma richiama il percorso avviato, settore per settore, dal giugno 2013 ad oggi.
Barletta è una città di medie dimensioni (94.477 abitanti), con una popolazione ormai stabilizzata (si è ridotta di un paio di centinaia di unità negli ultimi cinque anni) per il concorrere di una ridotta natalità e il consolidamento del fenomeno migratorio.
La crisi economica internazionale, che negli ultimi anni ha penalizzato particolarmente l’economia di questo territorio, ha indotto ad aumentare le misure di intervento sociale per gli anziani, le famiglie, i diversamente abili e i bambini, con particolare attenzione alla legalità e al presidio del vivere civile, intensificando nel contempo gli investimenti a sostegno di una strategia di sviluppo urbano sostenibile per integrare le periferie al di là della linea ferroviaria con il cuore storico della città.
L’intreccio tra rigenerazione e risanamento è stato il filo conduttore dell’azione amministrativa. Per cominciare, anche sul piano delle finanze del Comune: non solo con l’estinzione dei debiti fuori bilancio (per circa 8 milioni di euro), con finanziamenti ottenuti (per circa 50 milioni di euro), ma anche con il contenimento della spesa, nel rispetto dei limiti di finanza pubblica, pur procedendo a investimenti come l’acquisizione dell’intera partecipazione della società multi servizi BarSA (che grazie anche a questo impulso ha potuto raggiungere una media di raccolta differenziata di circa il 70%) e al riequilibrio dei conti, tanto da registrare un consistente avanzo di amministrazione destinato ad interventi di infrastrutturazione della città.
Il risanamento ambientale ha investito gli stessi ambiti urbani divisi dalla linea ferroviaria, con la realizzazione di interventi attesi da anni (sono stati aperti tre sottopassi) e soprattutto con opere di urbanizzazione nella nuova 167 all’insegna della sostenibilità e dell’ efficienza energetica.
Il risanamento sociale e quello culturale si incontrano nell’investimento nella ex Distilleria per la Cittadella della musica concentrazionaria.
E da qui verso la costa, di cui si è assecondata la vocazione naturale puntando alla riqualificazione del litorale fino alla foce del fiume Ofanto. Anche in questo caso, i finanziamenti pubblici acquisiti – da quelli europei a quelli nazionali e regionali – potranno produrre un effetto moltiplicatore di interventi sia pubblici che privati, di grande impatto per la città che non a caso ha acquisito il riconoscimento di Autorità Urbana.
Barletta è quindi una città che tra il suo nobile passato, sempre evocato e difeso nel presente come vera e propria risorsa, può ora continuare a costruire il suo futuro.
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