Docente di lettere, autore di diversi libri inerenti la storia di Barletta, dirigente presso il liceo scientifico “Nuzzi” di Andria e reggente della scuola elementare “Papa Giovanni Paolo II” di Barletta, il professor Michelangelo Filannino è il quinto a candidarsi come sindaco della città di Barletta.
Sabato scorso si tenne la presentazione ufficiale della sua candidatura “cinque stelle” alla stampa e alla cittadinanza e ieri lo abbiamo incontrato nei giardini del castello, per capire ciò che il professore, intende proporre alla città di Barletta.
Quella di Filannino, è stata una candidatura “contesa” con l’avvocato Michele Tedeschi del gruppo “Barletta cinque stelle” e quindi gli abbiamo chiesto: “Qual è la differenza tra “Barletta cinque stelle” e gli “attivisti cinque stelle” ( ai quali il docente di lettere fa riferimento). E se Tedeschi era presente in conferenza stampa, sabato?
Autore dell’ “Epigrafi di Barletta”, ai microfoni di Batmagazine, Filannino ha spiegato cosa intende fare per valorizzare a trecento sessanta gradi i beni culturali presenti in città e se intende valorizzazione ulteriolmente anche la vicina Canne della Battaglia.
Proposta di “Potere al Popolo” (nella persona dell’avvocato barlettano Matteucci) in merito alla possibilità di inibire la concessione del suolo pubblico a quegli esercenti che sfruttano il lavoro nero e irregolare, Referendum sull’euro avanzato da Beppe Grillo, recente sfiducia di due sindaci pentastellati nei comuni di Nettuno e Pomezia (Lazio), urbanistica barlettana, questione Timac e considerazioni sugli altri candidati sindaco, sono stati i temi affrontati nel corso dell’intervista.
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