“Bande di criminali che fanno razzia di olive e fusti di extravergine nelle nostre campagne, rubano macchinari agricoli, ripuliscono le casine.
E’ questo l’allarme dei giovani imprenditori agricoli pugliesi, e in particolar modo della provincia di Bari, costretti a lavorare ormai tra paura e disperazione”.
E’ la denuncia del consigliere regionale Gianni Stea che chiede l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale per fare il punto della situazione con i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e la concertazione di ulteriori azioni per la prevenzione e la repressione di tali atti criminali.
“Nelle nostre campagne ormai imperversano bande più o meno organizzate di predoni – spiega Stea -. Beninteso, da tempo ormai i produttori agricoli sono costretti a fare i conti con furti e ruberie varie ai loro danni, con una mappa del rischio che non esclude alcun territorio della Puglia, ma che vede la massima concentrazione di azioni criminali nel Barese e in Capitanata. Molti agricoltori si sono dovuti organizzare in vere ronde per controllare la produzione oppure, con ulteriore aggravio di costi, far ricorso a uomini della vigilanza privata. Sono situazioni non più sostenibili per un settore ridotto ormai allo stremo e sempre più aggredito dal mercato parallelo di prodotti d’importazione spacciati per made in Puglia. Ribadisco quindi la mia richiesta per l’impiego dell’ex Polizia provinciale come una vera e propria forza di Polizia rurale”.
“Ricordo – conclude Stea – che il comparto agricolo rappresenta una delle maggiori voci dell’economia pugliese e deve essere messo nella condizione di ripartire per creare nuovamente sviluppo e occupazione, ma al momento deve fare i conti con una serie di situazioni critiche, non da ultima quella della sempre più scarsa sicurezza a causa dei ripetuti furti e di veri e propri atti di sabotaggio riconducibili alle organizzazioni criminali”
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