“Rieccolo”! Così si potrebbe dire del documento programmatico preliminare (DPP) del Piano Urbanistico Generale (PUG) di Barletta, riciclando una fortunata espressione utilizzata da Montanelli per Amintore Fanfani. – comunica in una nota l’imprenditore barlettano Aldo Musti –
Solo pochi giorni dopo la mancata approvazione del DPP che ha indotto il Sindaco Cascella a rassegnare le proprie (irrevocabili) dimissioni, il Consiglio comunale di Barletta, nella seduta di oggi, verrà nuovamente chiamato ad approvare il DPP, cioè il documento contenente gli obiettivi e i criteri di impostazione del PUG. Il documento che, come ricordava pochi giorni fa il Sindaco Cascella, è rivolto ad orientare il futuro e lo sviluppo del territorio cittadino.
Un paio di considerazioni andrebbero fatte, secondo me.
Se il DPP è il primo passo di un percorso per arrivare al PUG, non sarebbe il caso di partire con il piede giusto? E invece si sta partendo con il piede sbagliato.
I consiglieri comunali dovrebbero ricordare che una delibera consiliare (n. 51/2011) ha accertato che la vigente variante al PRG del 2003 ha confermato il medesimo tracciato stradale di via dei Muratori e via degli Artigiani stabilito da altra variante del 1979.
Dovrebbero ricordare anche che un’altra delibera dello stesso Consiglio (n. 32/2015) ha accertato e stabilito la stessa cosa.
Dovrebbero infine sapere che queste delibere (n. 51/11 e n. 32/15) sono pienamente valide ed efficaci. Perché allora fra gli elaborati che compongono il DPP, la tavola grafica che “fotografa” l’attuale situazione urbanistica e giuridica del territorio comunale, è sbagliata? Perché si è voluto riportare un tracciato diverso da quello stabilito dalla variante del 1979 e confermato dalla vigente variante del 2003?
Lo stralcio della previsione di via dei Muratori (retino puntinato) – variante ’79 (DGR n. 8614/79) –
Lo stralcio della previsione di via dei Muratori – “Bilancio della pianificazione in vigore (DPP)”-
Immagino l’obiezione di chi sa sempre tutto: il DPP è solo un atto preliminare; eventuali errori potranno essere corretti nel corso del procedimento. Ma che ragionamento è?
E’ come dire che per arrivare a Bari posso anche prendere per Foggia, tanto prima o poi troverò un’inversione di marcia. E non è meglio prendere subito per Bari? Il minimo sindacale che si possa e si debba chiedere ai progettisti ed agli uffici tecnici è che sottopongano al Consiglio comunale tavole corrette, ma non certo tavole che già in partenza si sa che sono sbagliate.
E poi perché tanta fretta? Se i ns. politici sono in piazza in vista delle prossime elezioni amministrative, ritengo che, il Prefetto ha indetto i comizi elettorali, e pertanto il consiglio comunale può deliberare solo sugli “….atti urgenti ed improrogabili…”.
In pratica, solo gli atti che non possono essere rimandati. E l’approvazione del DPP è un atto che non può essere rimandato? Qualcuno può davvero sostenere, con onestà intellettuale, che non possa essere rimandato di qualche settimana? E qualcuno può ragionevolmente crederci? Ci possono credere i cittadini e gli elettori che quello che non si è riusciti a fare in 5 anni debba farsi per forza negli ultimi giorni? Altrimenti che succede? Niente, ovviamente.
Ed al di là degli ostacoli giuridici che sicuramente qualcuno sarà capace di aggirare (come si dice: fatta la legge, trovato l’inganno), e passando all’opportunità, non è meglio che ad occuparsi di uno strumento rivolto al futuro siano i futuri rappresentanti della comunità locale? E’ opportuno che invece se ne occupi un consiglio comunale “scaduto”, con un Sindaco dimissionario e che ha deciso di non ricandidarsi, con dirigenti comunali anch’essi in scadenza? Direi di no.
In assenza di una risposta (plausibile), mi sembra un’altra ragione per procedere con prudenza, senza accelerazioni in articulo mortis (politica, s’intende).
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