È scientificamente dimostrato che la presenza dei nostri amici a quattro zampe può contribuire a migliorare la qualità della vita, aiutare a relazionarsi con gli altri e addirittura apportare benefici – sul piano fisico e cognitivo come a livello psicologico-emotivo – a persone ammalate.
Il riferimento è alla cosiddetta pet visiting, utile ad integrare le tradizionali terapie, finalizzata a dare sollievo ai degenti che non hanno la possibilità di muoversi dal letto e soffrono anche per il distacco dai loro amatissimi animali.
All’Hospice Universo Salute – Don Uva di Bisceglie si è avuta nei giorni scorsi una nuova dimostrazione dei benefici susseguenti alla presenza di animali in corsia.
Con una vasta eco, i social hanno condiviso la commovente storia di un’ospite della struttura biscegliese, la signora Anna Cadia, di 93 anni, pubblicata da un prestigioso quotidiano.
Anna, nei suoi ultimi momenti di vita, ha espresso il desiderio di poter accarezzare il suo barboncino Jean, a cui ha rivolto il suo ultimo sorriso. Nei precedenti dieci giorni di degenza, è stato permesso a Thea, la figlia di Anna, di portare il cagnolino al suo capezzale, come richiesto dalla sua padrona: sono stati momenti particolari, in cui la signora Anna, nonostante la sofferenza e lo stato soporoso, ha improvvisamente ritrovato il sorriso e scampoli di serenità.
Se ne compiace la dottoressa Lidia Roselli – coadiuvata dalla caposala Doriana di Pinto e da personale specializzato – che all’Hospice Don Uva, a proposito di umanizzazione delle cure, aveva già da tempo spalancato le porte alla pet visiting, nella consapevolezza dei molteplici effetti positivi che ne derivano sui pazienti, particolarmente in certi momenti difficili, come quello a cui accennavamo.
L’Hospice Universo Salute – Don Uva di Bisceglie è una struttura socio-sanitaria caratterizzata da elevati standard di cura ed assistenza, dove l’equipe multidisciplinare attua ininterrottamente progetti personalizzati di cure palliative ovvero un insieme di interventi terapeutici, diagnostici ed assistenziali finalizzati ad aiutare le persone affette da malattie caratterizzate da evoluzioni inarrestabili e da prognosi infauste, che non rispondono più a trattamenti specifici, ma i cui sintomi possono essere alleviati donando migliore qualità di vita, anche a beneficio del nucleo familiare, L’equipe dell’Hospice infatti prende in carico non solo il paziente, ma anche la sua famiglia in modo globale: un familiare, ad esempio, può essere ospitato h24 nella stessa camera, può utilizzare la tisaneria ed usufruire delle sale comunità per incontri con l’esterno.
Insomma l’Hospice, ispirato al carisma del Fondatore dell’Opera Don Pasquale Uva, costituisce un’alternativa alla casa, quando questa non è, temporaneamente o definitivamente, idonea ad accogliere il malato: 20 posti letto distribuiti in stanze singole con comfort alberghiero, con bagno personale, telefono, TV, frigorifero, poltrona relax e divano letto per il familiare. E’ dotato inoltre di palestra, sale di comunità, stanze di colloqui e cappellina privata, oltre ad una sala attrezzata per procedure di terapia del dolore (ad esempio analgesia peridurale): una eccellenza di umanità e professionalità al servizio della comunità, che si conferma tra i fiori all’occhiello di Universo Salute.
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