Giovedì 16 marzo 1978 Via Fani, ore 9.02: il rapimento di Moro
Sono passati 40 anni dal sequestro del leader della Democrazia Cristiana Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Quel tragico episodio sfociato a culmine degli Anni di piombo è stato definito “il momento più buio della Repubblica”.
Stamattina tante le manifestazioni in memoria. A Roma il Presidente Mattarella in via Fani ha presenziato alla cerimonia per il 40^ anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione dei 5 uomini di scorta. Prima alle 9.05 è stata scoperta la targa restaurata nell’ora esatta in cui arrivò la chiamata per rivendicare il rapimento dello statista.
Per il presidente del Consiglio Gentiloni: si tratta del “più grave attacco alla Repubblica. Una mattina di 40 anni fa il piu’ grave attacco alla Repubblica. L’Italia rende omaggio a un grande leader politico, ai carabinieri Leonardi e Ricci e agli agenti di Polizia Iozzino Rivera e Zizzi”.
Anche l’Università di Bari, intitolata ad Aldo Moro che è stato docente dell’Ateneo del capoluogo pugliese, questa mattina rende omaggio al giurista e statista della DC.
Alle ore 9,30 deposizione di una corona al monumento di Aldo Moro in Piazza Aldo Moro
Alle 10,30 nella Cappella del Palazzo Ateneo, Mons. Francesco Cacucci celebrerà una Santa Messa nel ricordo di Aldo Moro. La Comunità universitaria è stata tutta invitata.
Giovedì 16 marzo 1978 Via Fani, ore 9.02
La mattina del 16 marzo 1978, giorno in cui il nuovo Governo guidato da Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia, l’auto che trasportava Aldo Moro dalla sua abitazione all’Università La Sapienza, fu intercettata e bloccata in via Mario Fani a Roma da un nucleo armato delle Brigate Rosse. L’orologio segna le 9.02,
In pochi secondi, sparando con armi automatiche, i brigatisti rossi uccisero i due carabinieri a bordo dell’auto di Moro (Oreste Leonardi e Domenico Ricci), i tre poliziotti che viaggiavano sull’auto di scorta (Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana.
Dopo una prigionia di 55 giorni, durante la quale Moro fu sottoposto a un processo politico da parte del cosiddetto «tribunale del popolo» istituito dalle Brigate Rosse e dopo aver chiesto invano uno scambio di prigionieri con lo Stato italiano, Moro fu ucciso.
Il suo cadavere fu ritrovato a Roma il 9 maggio, nel bagagliaio di una Renault 4 parcheggiata in via Caetani, una traversa di via delle Botteghe Oscure, a poca distanza[1] dalla sede nazionale del Partito Comunista Italiano e da Piazza del Gesù, sede nazionale della Democrazia Cristiana. Wikipedia
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