“Più che un’analisi politica, occorrerebbe un’analisi sociologica”.
Così Gaetano Scamarcio, Coordinatore Provinciale F.I. Giovani della Bat , introduce la disamina del voto del 4 Marzo, vista nell’ottica del movimento giovanile forzista.
“Il recente riscontro delle urne, infatti, pur largamente annunciato, esce dagli schemi tradizionali ed apre a nuove frontiere: per la gran parte dei giovani è definitivamente venuto meno ogni senso di appartenenza verso le Istituzioni, viste piuttosto come un nemico da combattere, anzi da abbattere”.
“ E’ però fin troppo scontato e semplicistico utilizzare la Politica, che pure ha le sue pesantissime colpe, come unico capro espiatorio della difficile situazione del nostro Paese. Perchè se è vero che i partiti tradizionali hanno da tempo abbandonato ogni lavoro di aggregazione e di formazione nelle sezioni (delegandolo, nella migliore delle ipotesi all’associazionismo culturale), pari responsabilità deve essere attribuita a quei movimenti populisti ed anti casta, portatori dell’idea che <i puri rovesceranno il Palazzo>. La crescente diffidenza dei cittadini verso le Istituzioni e la Politica si alimenta in fondo da questo virus”
“ E’ indubbio che si sta aprendo nuova stagione politica ricca di incognite e di interrogativi – conclude Scamarcio- e per quanto ci riguarda siamo pronti ad accettare questa sfida epocale. Il centro-destra faccia tesoro degli errori commessi, investa su volti nuovi e competenti e, soprattutto, sui giovani affinché possano prepararsi per tempo al passaggio di testimone. Proviamo a riprenderci la Politica, quella autentica, senza lasciarci sedurre dai fautori del <tanto peggio, tanto meglio” e dagli illusionisti di professione che predicano un ritorno all’assistenzialismo di stato, attraverso fantomatici redditi di cittadinanza. Noi giovani chiediamo piuttosto futuro, sviluppo e lavoro”.
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