Ho letto il comunicato del Consigliere regionale Santorsola e quando ho finito di leggere mi sono guardato intorno per capire se c’era qualcuno che mi stava riprendendo e se fossi vittima di uno scherzo. Cioè uno che è Consigliere regionale e che è stato Assessore regionale all’ambiente si dice “disposto” a firmare la petizione sulla cava fumante. Uno che è stato Assessore regionale all’ambiente non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad alzare il telefono e dire al Presidente della Regione di correre a Trani per rendersi conto di quello che sta succedendo. E non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad alzare al telefono e a chiamare il Ministero per chiedere un intervento immediato.
Cioè, lui esprime preoccupazione. Lui. Dice che dobbiamo confidare nella magistratura, che sta indagando. Giusto, Santorsola, la Procura sta indagando, ma per cercare chi ha sepolto i rifiuti lì sotto. La Procura non deve provvedere alla bonifica e alla messa in sicurezza. Anzi, non dovrebbe, visto che forse finirà che dovrà pensarci proprio la Procura visto che l’amministrazione comunale che Santorsola ha sostenuto e la Regione di cui Santorsola fa parte non stanno intervenendo. Lui si dice disposto a firmare, ma a patto che la petizione riguardi una sola questione. Secondo lui il fatto che io, lanciando la petizione, abbia ricordato che a Trani ci sono anche altri problemi ambientali gravissimi potrebbe rappresentare solo uno slogan pubblicitario pre elettorale. Slogan pubblicitario per chi Santorsola? Il Consigliere regionale dovrebbe pensare a darsi una mossa, visto che di chiacchiere, anche da parte sua, ne abbiamo sentite fin troppe. E abbia rispetto per tutti i cittadini che stanno firmando la petizione e che, evidentemente, condividono ciò che c’è scritto.
Send this to a friend