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Margherita di Savoia – Sigilli all’impacchettatrice: il sindaco e’ dalla parte dei lavoratori

16 Febbraio, 2018 | scritto da alessia paradiso
Margherita di Savoia – Sigilli all’impacchettatrice: il sindaco e’ dalla parte dei lavoratori
Attualità
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Non conformità relative allo stato di manutenzione degli impianti, all’atto autorizzativo, alle emissioni di polvere in atmosfera, allo scarico delle acque reflue industriale ed alle emissioni acustiche ambientali” oltre al “pessimo stato di conservazione delle strutture poste a protezione dei lavoratori”. Queste sono purtroppo alcune delle gravi irregolarità riscontrate dall’Arpa Puglia nel sopralluogo del 09 gennaio scorso nell’impianto di essicazione sali, in zona Erba dei Cavallari, la cui attività è stata sospesa con provvedimento della Provincia Bat. Del resto, lo stesso impianto era stato già oggetto di prescrizioni da parte della Provincia Bat, in sede di rinnovo dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera per l’impianto di essicazione, sito in zona Regina a Margherita di Savoia.

Una vicenda purtroppo non attuale ma risalente addirittura al 2014 – commenta il sindaco, Paolo Marrano -. E’ assurdo che i nostri lavoratori siano stati costretti a lavorare in condizioni di precarietà e insicurezza sui luoghi di lavoro, quasi da terzo mondo, ed è ancora più assurdo il fatto che oggi il concessionario Atisale, anziché porre rimedio e mettere in sicurezza i luoghi di lavoro, faccia pesare sui lavoratori e sulla loro stabilità occupazionale le proprie responsabilità aziendali, anche alla luce delle morti bianche che purtroppo anche in questi anni ci sono state. È inutile sottacere – sottolinea il sindaco – che non più di qualche mese fa giungevano rassicurazioni da Atisale, anche se quelle rassicurazioni sono state completamente smentite dagli organi ispettivi: un comportamento superficiale e poco attento alle gravi conseguenze che una assenza di manutenzione può causare in termini di sicurezza per i lavoratori e per l’ambiente circostante.

Non basta trincerarsi dietro la procedura di concordato in continuità – ammonisce Marrano -: Atisale non è per il nostro paese una realtà produttiva qualunque; è il concessionario della salina di Margherita di Savoia, è il detentore della nostra storia e dei sacrifici di tutte le nostre generazioni, nonché di 120 lavoratori che in questi anni di difficoltà hanno continuato a riporre la loro fiducia in quella azienda.

Non voglio entrare, in questa fase (anche in virtù di dover garantire la continuità aziendale, come da proposta concordataria omologata dal Tribunale) sul perché non siano state poste in essere almeno le azioni idonee a garantire il funzionamento di quell’impianto, assicurando pertanto la sicurezza dei lavoratori, visto che già allora erano state fatte delle prescrizioni. Adesso, bisogna mettere in campo tutte le azioni volte a garantire la continuità occupazionale dei nostri lavoratori, in condizioni di sicurezza, nonché a garantire la salubrità del nostro ambiente.

Bisogna fare azione comune, con i lavoratori, le parti sociali e l’azienda, evitando di fare demagogia e populismo, impegnandosi per dirimere la questione tutelando i nostri lavoratori, l’ambiente e la nostra realtà economico sociale” conclude il sindaco.

One Comment

  1. nicola Stasi says:

    Sono il progettista e realizzatore dell’impianto messo sotto sequestro,realizato negli anni 1990, è normale che un impianto che lavora sale molto corrosivo necessiti di manutenzione ed aggiornamenti costanti. Per sopperire alle emissioni di polveri in atmosfera gli essiccatoi necessitano di filtri che probabilmente sono stai tolti, per sopperire alle eccessive rumorosità oltre i 70 dec. è necessario che le ventole degli essiccatoi vegano coibentate, per le acque reflue non sussiste alcun problema dal momento che queste acque sono solo acque salmastre non inquinanti. Pertanto non vedo grosse problematiche per realizzare tutti gli interventi necessari affinché l’impianto passa rientrare nei limiti consentiti. Probabilmente L’ARPA è stata costretta a chiedere la chiusura dell’impianto in quanto ha verificato che nel corso degli anni con l’invecchiamento degli essiccatoi con la mancanza di manutenzione valida in seguito a mancanza di tecnici specializzati e con la mancanza di ricambistica idonea a causa di costi economici che la società non vuole accollarsi questi sono i risultati.Questo non accadeva quando gli impianti venivano gestiti da tecnici dei Monopoli. Per far si che l’impianto possa riprende a lavorare con urgenza, considerato che ci sono 4 essiccatoi, 4 vibrovali, basta mettere in manutenzione 1 sola linea di forni e vibrovagli e nel giro di 15 giorni si eliminano le criticità si inizia a lavorare a ritmo ridotto a 24 ore e mentre l’impianto e gli operai lavorano si effettuano le manutenzioni alle altre linee. Basta capacità tecnica, conoscenza degli impianti e soldi da investire cosa non fatta in tanti anni. A disposizione per eventuale consulenze tecniche.

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