Un viaggio che resterà indelebile nei ricordi e soprattutto nei loro cuori, quello che hanno affrontato questa mattina Vincenzo Sgarra, condannato all’ergastolo e Mauro Lamorte, due detenuti che in rappresentanza degli altri fratelli carcerati hanno prodotto e presentato a Papa Francesco, l’olio extravergine di oliva di Andria.
L’iniziativa è nata dalla loro personale e intesa esperienza vissuta grazie al Progetto di inclusione sociale “Senza Sbarre”, di cui Don Riccardo Agresti e Don Vincenzo Giannelli sono i promotori, sostenuti anche dal Vescovo Mons. Luigi Mansi di Andria e dalla Caritas italiana. L’idea di produrre e donare al Santo Padre l'”oro verde” di Puglia, “è un simbolo di riscatto per tutti coloro che stanno vivendo l’esperienza del carcere“.
“E’ l’olio della prima annata delle olive raccolte nei terreni della masseria San Vittore, che noi stessi abbiamo coltivato nel progetto che mira al nostro reinserimento e anche un carcere alternativo per chi deve ancora scontare una parte della pena“, così si espresso emozionato Vincenzo Sgarra. In questa rete di accoglienza sono schierate in prima linea tutte le parrocchie di Andria, a cominciare da Santa Maria Addolorata delle Croci e del Santissimo Sacramento, come lo stesso Mauro Lamorte ha voluto ricordare “ci hanno dato fiducia, aiutandoci a riscoprire la speranza e quei valori che avevamo dimenticato come la bellezza della vita, il senso del lavoro e anche l’onestà“.
L’olio, è il simbolo ma anche il prodotto concreto e la vera testimonianza che si può offrire a tutti occupazione ma soprattutto dignità. “Questo mondo lo rinnoviamo solo con un pensiero buono e l’azione di tutti, mettendoci insieme con gli altri“, ha spiegato Don Riccardo Agresti.
di Damiana Dorotea Sgaramella
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