È iniziato da undici giorni il 2018 e per Barletta sarà di certo un anno importante. Finirà in primavera l’era quinquennale di Cascella (il quale pare che non si ricandiderà) e per la città di Eraclio ci sarà l’elezione di un nuovo sindaco e quindi di una nuova assise comunale tutta da rifare.
Che il prossimo primo cittadino sia di destra, di sinistra o pentastellato, per alcuni poco importa, l’importante – fanno sapere i cittadini con i quali mi sono interfacciata – è che sia una persona giovane e che non pensi solo al bene delle sue tasche ma anche e soprattutto al bene della città, producendo al contempo (per quel che gli sarà possibile) nuovi posti di lavoro per i nostri concittadini meno fortunati e in modo particolare per quelli più capaci e meritevoli.
Utopia? No. Speranza e un po’ di sano ottimismo, sarebbero gli ingredienti giusti per iniziare bene il nuovo anno.
Il problema “lavoro”, pare sia la priorità per quasi tutti i cittadini barlettani, anche se le ultime stime sembra abbiano confermato un aumento dell’occupazione (ma secondo alcuni solo di quella precaria ) in tutta la penisola italiana.
Per i tifosi barlettani, l’auspicio è che si possa finalmente e totalmente recuperare lo stadio Puttilli, affinché il prossimo campionato di calcio non si tenga nella tensostruttura del Manzi Chiapulin.
“Il Puttilli non è solo la pista di atletica, bisogna renderlo agibile anche per il campionato di calcio; speriamo che il CONI quest’anno ci aiuti”
Per altri concittadini, di vitale importanza è l’abbassamento delle tasse; alcuni invece si chiedono quando sarà reso fruibile l’orto botanico (struttura collocata nell’area dell’ex distilleria, per il quale, nel novembre scorso, il Comune di Barletta ha formalizzato la candidatura dello stesso, per le azioni di caratterizzazione e bonifica dell’area, all’avviso pubblico di finanziamento 2018 – a valere sulle risorse POR Puglia FESR 2014 – 2020 Asse VI per la “Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali” per costo un complessivo di circa 414 mila euro)
così come l’Angioletto di via Barberini, struttura che sin dall’amministrazione Maffei (2011) sarebbe dovuta essere destinata ai portatori di handicap, consentendo a quest’ultimi di poter svolgere diverse attività socio educative finalizzate all’integrazione sociale.
Tuttavia alla giunta Cascella va anche il merito di aver fatto si che Barletta fosse inserita nella lista dei Comuni Ricicloni 2017 (con una percentuale media annua pari al 69,9% di raccolta differenziata nel 2016 ) ,così come di aver recuperato l’ex mercato ittico di via Cristoforo Colombo per il quale è stato formalizzato nei giorni scorsi, un contratto di concessione in comodato d’uso gratuito (di durata trentennale) dell’immobile per l’ente comunale.
Resta ancora “monco” il PUG. Quando e come sarà completato l’iter per il suo definitivo aggiornamento e per la sua approvazione in consiglio comunale ? Riuscirà il nuovo assessore per le politiche del territorio, che sostituirà Azzura Pelle, ad elaborare finalmente un nuovo piano urbanistico generale più confacente all’esigenze della città ? Pelle, ci stava già provando con il percorso partecipativo “ Tutta mia la città” onde poter coinvolgere anche la cittadinanza alla stesura del DPP (documento di programmazione preliminare al PUG) affinché sia auspicabile una “Smart city”
C’ è chi vorrebbe meno degrado nel parco dell’umanità e il completamento in toto delle opere di urbanizzazione nella nuova zona 167, poi ci sono coloro che desidererebbero una città più salubre e meno inquinata, facendo riferimento ai processi a carico della Buzzi Unicem e della Timac , sperando allo stesso tempo che le medesime aziende siano collocate altrove, molto più distanti dal centro abitato, utilizzando sistemi di produzione maggiormente ecosostenibili.
Per non parlare dei famigerati passaggi a livello di via Milano e via Andria , che oltre a mietere vittime causano non poche difficoltà al traffico veicolare, nonostante l’apertura del sottovia Callano e l’auspicio che il sottopasso di via Einaudi sia completato quanto prima.
“ Sono morte già troppe persone.” – ha dichiarato una signora sulla sessantina.
“ Dobbiamo recuperare e sfruttare al meglio l’ex cartiera e porre in essere un minor consumo del suolo, riducendo al contempo la pratica della speculazione edilizia.” ha proseguito un ex architetto barlettano.
“Tornassero a casa propria gli stranieri, prima i barlettani poi loro, e se non rispettano la nostra città e la nostra cultura, non sono i nostri benvenuti – ha aggiunto un altro – È giusto che restino solo quelli onesti – ha sottolineato una ragazza venticinquenne .
“Mi chiedo invece cosa ne faranno di quell’immobile nella 167 a ridosso di via Romanelli ? Ma davvero sarà utilizzato per il nuovo liceo classico? Sarà un’altra “cattedrale nel deserto” come l’orto botanico? La “colpa” è del Comune o della Provincia, o qualcuno sostiene della Regione? Si chiedono ancora, parecchi barlettani residenti della zona.
“E non vogliamo parlare dello stato di degrado nel quale versa il cimitero ?” – protestano i cittadini sui social network –
Dai capannoni vuoti di via Trani, che molti sperano di impiegare facendo rinascere i settori del T.A.C ( tessile, abbigliamento e calzaturiero) ai disagi dei pendolari, che dopo la tragedia del 12 luglio 2016, incontrano non poche difficoltà nel dover raggiungere le città limitrofe dell’entroterra, anche se dalla Regione fanno sapere che entro la fine dell’anno appena cominciato, dovrebbe essere attivato il secondo binario sulla tratta Corato Ruvo.
Insomma gli auspici sono tanti e di certo ce ne saranno ancora altri. Non ci resta che dire “Chi vivrà vedrà”
Dora Dibenedetto
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