Due importanti riconoscimenti oggi alla Puglia del turismo. Il primo viene da Federturismo che ha segnalato la Puglia come esempio di eccellenza in occasione dell’incontro in Senato di presentazione del Rapporto sulla Programmazione Regionale Turistica, alla presenza del Ministro Dario Franceschini e moderato dal Presidente dell’Osservatorio Parlamentare sul Turismo, Ignazio Abrignani. Il secondo arriva da Unicom, l’Unione Nazionale Imprese di comunicazione, che ha premiato ieri a Milano, nella sezione “L’Italia che comunica l’Italia”, la campagna di comunicazione “Puglia, lo spettacolo è ovunque”, realizzata da LaboratorioCom per Pugliapromozione.
Federturismo ha segnalato la Puglia come un esempio di eccellenza perché ha elaborato un Piano strategico che va al di là della programmazione dei fondi europei, arrivando fino al 2025; per aver creato un logo riconoscibile e che invia un messaggio importante come Puglia 365; per aver individuato delle aree tematiche su cui costruire prodotti turistici; per aver puntato sulla internazionalizzazione e ancora per aver ideato e applicato una governance multilivello.
Soddisfatta l’Assessore all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone che era Roma all’incontro al Senato: “Il riconoscimento di Federturismo e quello di Unicom sono importanti e ci stimolano a lavorare sempre meglio e con sinergia. Stiamo percorrendo la strada giusta. Sino ad oggi ci siamo impegnati istituzioni, imprese, associazioni, pubblico e privato, per elaborare il piano strategico del turismo e per avviare le prime attività. Questo impegno deve continuare per centrare al meglio l’obiettivo dell’allungamento della stagione turistica, soprattutto attraverso l’internazionalizzazione dei flussi, e la costruzione di “esperienze” di viaggio in Puglia legate a prodotti turistici – ha continuato Loredana Capone -. Mantenendo sempre l’identità dei luoghi e coinvolgendo di più anche gli stessi cittadini pugliesi. Il nostro modello di turismo deve garantire una offerta e servizi di qualità e migliori collegamenti, ma rimane quello di un turismo slow e sostenibile che valorizza l’autenticità dei luoghi. Dobbiamo puntare su livello alto! La fragilità del paesaggio, dei borghi, delle città d’arte ci spinge a lavorare molto sulla qualità. Serve turismo colto e che spende, perciò è richiesto maggiore impegno del pubblico, ma anche del privato, per alzare il livello delle strutture della formazione e dei servizi”.
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