Oggi, martedì 19 dicembre alle ore 16,30 nel piazzale antistante la Sinagoga Scolanova, la comunità ebraica tranese (sezione della Comunità ebraica di Napoli) accenderà tutti gli otto lumi della festa di Chanukkà.
Parteciperà all’accensione Rav Gadi Piperno, responsabile del Progetto Meridione dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane; prima dell’accensione, Rav Piperno terrà una lezione introduttiva sul significato della Chanukkà.
Chanukkà significa in ebraico “inaugurazione” ed è una festività che dura otto giorni.
Era l’anno 165 dell’era volgare allorquando gli Israeliti guidati da Giuda Maccabeo, figlio del sacerdote Mattatià, affrontarono e sconfissero gli occupanti siriani, entrando a pieno diritto a Gerusalemme.
Giuda Maccabeo riconsacrò il Bet Hamikdash (Santuario) abbattendo gli idoli fatti installare dal re Antioco IV Epifane di Siria (sotto il cui governo era caduto Israele) e ripristinando la sovranità della Toràh (la Legge scritta e orale data da Dio a Mosè) e dei Suoi precetti sul popolo ebraico.
Il Talmud racconta che nel Tempio appena riconsacrato fu trovata una piccola ampolla di olio puro con il sigillo del Sommo Sacerdote.
L’olio poteva bastare per un solo giorno ma avvenne un grande miracolo: l’olio bruciò per otto giorni, diffondendo una bellissima luce e dando così la possibilità ai sacerdoti di preparare l’olio nuovo.
Fu così che i Maestri proclamarono che a partire dalla vigilia del 25esimo giorno del mese ebraico di Kislèv e per i successivi otto giorni gli ebrei celebrassero l’avvenimento del miracolo dell’olio che non si consumò.
Per otto sere viene accesa una fiammella in più sulla Channukkia, un candelabro a 9 braccia (otto fiamme oltre allo shammash, il lume che serve ad accendere gli altri lumi).
Channukkà manifesta in pieno l’universalità dell’ebraismo, universalità che si esprime nel monoteismo, nel riposo del Sabato, nella superiorità di una Legge divina e morale su ogni aspetto della vita quotidiana; anche chi non è ebreo riesce a condividere parte di questa identità.
L’ebraismo è elemento fondamentale della cultura e della storia di Trani; anche per questo, in base ad una usanza ormai consolidata, le Autorità comunali sono invitate ad accendere il primo lume della Channukkia (lo shammash) in segno di condivisione di valori inestinguibili come la libertà e la multiculturalità della quale la Festa dell’olio che non si consumò è uno dei simboli più riusciti.
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