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Barletta – Presentato “MaReA”: Ambulatorio per le Malattie Renali Avanzate

14 Dicembre, 2017 | scritto da dora dibenedetto
Barletta – Presentato “MaReA”: Ambulatorio per le Malattie Renali Avanzate
Medicina
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E’ stato presentato stamane,  al  piano terra dell’ospedale Dimmicoli di Barletta  l’ambulatorio MaReA (Malattie Renali Avanzate) ; l’ambulatorio attivato in via sperimentale a settembre, conta  sino ad oggi,  35 pazienti affetti da patologia renale severa.

Alla presentazione hanno preso parte:  il dottor  Vito Campanile direttore sanitario dell’ASL BAT, il dottor Salvatore Di Paolo direttore dell’unità operativa  di nefrologia e dialisi del nosocomio barlettano e il dottor Tino Gesualdo preside della facoltà di Medicina dell’Università di Bari.

L’ambulatorio MaReA è realizzato secondo un modello organizzativo multidisciplinare e nasce dalla collaborazione di diverse unità operative (Nefrologia e Dialisi, Gastroenterologia e il servizio di Psicologia clinica del Dipartimento di Salute Mentale).

Nella foto: Da sinitra il dott. Vito Campanile direttore sanitario  ASL BAT, Salvatore Di Paolo direttore del reparto di nefrologia e Tino Gesualdo preside della facoltà di medicina dell’Università di Bari.

Nella gestione dei pazienti sono coinvolti nefrologi, infermieri di nefrologia, nutrizionisti, dietisti e psicologi che collaborano con la finalità esplicita di migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti.

L’intervento operativo risponde a diversi obiettivi:

fornire al paziente gli strumenti conoscitivi per una scelta consapevole della terapia sostitutiva della funzione renale (emodialisi, peritoneodialisi, trapianto);

rallentare la progressione della malattia renale, posticipando il ricorso alla dialisi, migliorare lo stato nutrizionale, ridurre i sintomi e le complicanze dell’uremia;

ridurre la necessità di ospedalizzazione dei pazienti per le complicanze dell’uremia ed il ricorso al trattamento dialitico in urgenza;

favorire il processo di elaborazione ed adattamento alla malattia, in previsione della dialisi o del trapianto;

iniziare con tempestività l’iter per l’inserimento dei pazienti in liste trapianto

La presa in carico del paziente è dunque di tipo “globale”, perché vengono presi in considerazione anche i risvolti sociali, psicologici e pedagogici della malattia.

L’approccio integrato proposto favorisce una partecipazione attiva e consapevole del paziente al progetto di cura e lo prepara a una scelta che ne facilita la riabilitazione.

Il modello proposto ha anche un importante impatto socio-economico perché persegue:

il rallentamento della progressione della malattia renale avanzata, nell’intento di ritardare la necessità dei trattamenti sostitutivi;

il mantenimento in terapia conservativa dei “grandi anziani”;

la promozione del trattamento dialitico domiciliare;

l’immissione precoce in lista di attesa di trapianto renale;

l’incentivazione del trapianto renale da donatore vivente.

One Comment

  1. Antonia says:

    Salve,il dottor di Paolo fa visite ambulatoriali o private?grazie

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