Come si può verificare la produttività dei consiglieri comunali? Che lavoro svolgono per il miglioramento delle condizioni di vivibilità nella nostra città? I quarantotto euro a cui hanno diritto per ogni riunione di commissione consiliare della durata media di quasi un’ora, sono ben spesi? – si legge in una nota diffusa dagli attivisti cinque stelle di Barletta –
Per rispondere a queste domande, la collettività ha a disposizione uno strumento fortemente voluto dal Movimento 5 stelle che nel novembre di tre anni fa in consiglio comunale, fece approvare una mozione denominata “Amministrazione trasparente”.
La proposta, votata a grande maggioranza dai consiglieri presenti con i soli pareri contrari di Michele Lasala, Maria Campese e Pier Paolo Grimaldi, impegnava l’amministrazione comunale e i presidenti delle commissioni consiliari ad attivarsi in tempi brevi affinché si pubblicassero tutti i verbali delle sedute di commissione sull’Albo Pretorio on-line.
In quanti hanno tenuto fede a quell’impegno, anche se non obbligatorio? Quanti ritengono che la trasparenza sia un elemento centrale dell’operato di qualsiasi compagine politica?
I dati ricavati dal sito istituzionale del Comune sono imbarazzanti: appena il 53% di verbali resi pubblici relativamente alle sedute svolte da gennaio 2015 a luglio 2017.
Solo la II commissione “Attività produttive” li pubblica con regolarità certosina*; un paio, “Ambiente” e “Cultura” si “dimenticano” di farlo una volta ogni dieci incontri, mentre sei commissioni permanenti su nove ne pubblicano meno della metà.
La commissione peggiore da questo punto di vista è la V, “Pianificazione del territorio”, presieduta da Antonio Santeramo del Partito Democratico e formata dai consiglieri Alfarano e Dicorato del gruppo misto, Campese (Sinistra Unita) e Ventura (PD): appena il 9% di pubblicazioni corrispondente a dodici verbali su centotrentaquattro sedute.
Dai verbali di commissione si possono dedurre importanti informazioni: gli argomenti trattati, le posizioni dei partiti e dei consiglieri sui singoli temi, l’assiduità degli incontri che non sempre va a braccetto con l’operatività, le presenze dei consiglieri, la durata e la qualità dei lavori.
Senza volerci addentrare nel merito dei verbali che con una certa frequenza risultano striminziti e poveri di contenuti, evidenziamo lo stacanovismo delle commissioni “Controllo e Garanzia”, e “Attività produttive” rispettivamente con 220 e 213 sedute svolte in poco più di due anni di attività dall’approvazione della delibera. Sicuramente avranno prodotto una mole di lavoro enorme a fronte dei circa 10.000 euro lordi di gettoni di presenza percepiti in media da ciascun consigliere.
Il nostro auspicio è che i cittadini possano cogliere l’opportunità di utilizzare questo strumento come un indice della trasparenza e qualità della macchina politico-amministrativa barlettana: se riterranno soddisfacente il lavoro dell’attuale classe politica, potranno decidere di riconfermarla; altrimenti potrebbe essere l’occasione buona per regalarsi finalmente un’amministrazione a 5 stelle.
Send this to a friend
Buon giorno,ho letto l’argomento e condivido,ma c’è da dire che è l’identico problema di tutti i comuni dove il costo delle amministrazioni è sostenuto dalla Tari e ce la spacciano per “tassa immondizia”.
Le famiglie sono schiaccite dalle tasse e dai costi in generale.
Diceva un nostro partigiano Carmine Crocco:”tra di noi non ci dobbiamo fare mai male,rispettiamoci”
Ma per chi non crede nello spirito duosiciliano e per chi non crede nel sacrificio degli esponenti meridionali come Aldo Moro,Dalla Chiesa,Falcone,Borsellino,Di Vagno,Di Lorenzo,allora da cristiano ascolta la parole di Dio:”date a Cesare quel che è di Cesare”,ma tu cristiano che chiedi così tanto,che cristiano sei?
Grazie e forza brava gente,viva l’intelligenza,la cultura e che vinca la ragione.