2 dicembre 2017. E’ di oggi la notizia più clamorosa degli ultimi anni dell'”era” Giorgino: l’ex Assessore all’Ambiente, Francesco Lotito, membro della prima Giunta dell’attuale Sindaco, è stato condannato a sei anni di reclusione.
La sentenza è stata emessa in primo grado di giudizio dal Tribunale di Roma contestandogli il reato di corruzione.
L’accusa è quella di aver intascato una cospicua tangente che avrebbe dovuto garantire l’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti differenziati alla Sangalli. (Gazzetta del Mezzogiorno)
Ma ricostruiamo i fatti. Era l’11 dicembre 2013 quando fu arrestato durante l’operazione coordinata dalla Procura di Monza che aveva indagato sugli appalti che la ditta di raccolta e smaltimento rifiuti Sangalli aveva in numerose città d’Italia. Appalti vinti, secondo la Procura, “oliando” diversi amministratori locali. Dimessosi dal ruolo di assessore dopo l’arresto, Lotito rimase in custodia cautelare diversi mesi.
Fino a quando, ricorrendo in cassazione, ottenne la dichiarazione di incompetenza territoriale della Procura di Monza e lo spostamento del processo a Roma, stessa città dove, secondo l’accusa, Lotito avrebbe intascato la tangente, all’interno della stazione Termini, dopo il suo arrivo in treno. A parlare della tangente furono alcuni personaggi interni alla Sangalli durante una telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza.
Dopo tre ore e mezza di camera di consiglio, il giudice ha così accolto in pieno le richieste di pena degli inquirenti condannando Lotito a sei anni di reclusione.
L’ex Assessore è anche imputato dalla Procura di Trani per quanto riguarda gli appalti sulla differenziata, e in particolare quello legato all’azienda di raccolta rifiuti “AIMERI” che aveva l’appalto di Andria prima della Sangalli. Gli si contesta il reato di “concussione e turbata libertà di scelta del contraente“. Quest’ultime indagini partono dall’episodio del 31 marzo 2011 quando un ordigno fu posizionato davanti al suo mobilificio.
Pronta la replica del legale di Lotito, l’avvocato Domenico Di Terlizzi: “Rispetto agli altri soggetti coinvolti nella vicenda, a Lotito è comminata una pena più alta. La sentenza poggia su bugie della Sangalli”.
Non si sono fatte attendere anche le dichiarazioni dei grillini dopo aver appurato la notizia. In un post su Facebook, l’On. Giuseppe D’Ambrosio ha così commentato la sentenza:
“La condanna di oggi dell’ex assessore dell’amministrazione Giorgino a 6 anni di galera in primo grado per l’appalto sui rifiuti, dovrebbe portare a due conseguenze immediate:
1. Dimissioni del Sindaco di Andria Giorgino per le sue responsabilità politiche (ricordo che l’assessore si dimise da solo dalla galera perchè non mandato via da Giorgino!!!);
2. Avvio immediato delle procedure di recessione del contratto dalla Sangalli per Andria e Canosa visto che l’appalto è viziato dalle tangenti!”
Send this to a friend