Lo Ius Soli questo sconosciuto: cosa è?, perchè tanti conflitti?, ne siamo davvero informati?
Viaggio nella convivenza…a partire dai bambini delle scuole cittadine della Bat. Lo Ius soli (in latino «diritto del suolo») significa acquisire la cittadinanza del Paese per il solo fatto di esservi nati indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. E’ quindi cosa diversa dallo ius sanguinis (o «diritto del sangue»), ovvero la trasmissione alla prole della cittadinanza del genitore. Guardando agli altri paesi quasi tutti quelli del continente americano lo applicano in modo automatico, e senza condizioni, come Stati Uniti, Canada e quasi tutta l’America latina. In Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito lo ius soli è riconosciuto, ma ad alcune condizioni.
In Italia lo ius soli è tema che sta facendo discutere soprattutto perchè, strumentalmente, appaiato agli ingressi in massa di extracomunitari, dunque il timore è di uno stravolgimento delle origini culturali, razziali, religiose del Paese. Paure legittime quasi sempre originate dalla non conoscenza del problema.
I mass media sul punto devono fare grossi passi avanti per spiegare cosa è e cosa comporta piuttosto che agitare solo l’aspetto emotivo del problema.
Per questo la redazione di BatMagazine ha deciso di cominciare un viaggio nelle tre città co-capoluogo della VI provincia a partire dalla dimensione scolastica e cioè capire nelle classi miste, dove ci sono bambini italiani e non, quale è la situazione,quali i problemi di integrazione che i docenti ed i dirigenti scolastici avvertono, quali sono le reazioni dei genitori. BatMagazine vuole aprire dunque un dibattito e registrare le reazioni della gente comune, non dei fomentatori delle paure e dei populismi di maniera.
L’inchiesta inizia domani con le interviste realizzate a Barletta da Dora Dibenedetto, poi a Trani da Antonella Loprieno e infine ad Andria da Damiana Sgaramella.
Chiara Rutigliano
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